Velvet, lavoro super flessibile: «Le vacanze? Fatele quando volete»

CASTELFRANCO -  Basta partenze intelligenti e truppe agostane in coda ai caselli. Velvet Media sdogana le ferie libere. E dice addio alle serrate estive di fantozziana...

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CASTELFRANCO -  Basta partenze intelligenti e truppe agostane in coda ai caselli. Velvet Media sdogana le ferie libere. E dice addio alle serrate estive di fantozziana memoria. I 150 dipendenti potranno scegliere quando andare in vacanza e in che orari lavorare: in trenta hanno già le chiavi dell’ufficio per muoversi liberamente. Ciò che conta è l’obiettivo nell’agenzia di marketing e WEB3 di Castelfranco Veneto.

IL DIBATTITO

Ferie coatte, in un unico periodo. Ottimo pre-requisito per trovare prezzi alle stelle e località affollatissime. Anche su questo il mondo del lavoro si interroga. E Velvet sceglie di partire per prima, liberalizzando la scelta del periodo di vacanza. Ognuno ci andrà quando lo riterrà, organizzando quest’ulteriore segmento della vita lavorativa. Da un lato la narrazione tradizionale del lavoro, con le otto ore da vivere in ufficio con orari ferrei per cinque giorni alla settimana. Ma parametrare il tempo come metro per la produttività inizia a diventare oggi quasi antistorico. Da maggio ai primi giorni dell’estate decolla a Milano un esperimento innovativo nel mondo del lavoro. Difficile dargli una definizione “legale”, perché non è né smart working né remote working, non è gestione di contratti a progetto e neppure l’assenza momentanea dal posto di lavoro prevista dalle normative Covid. Velvet Media, dopo aver presentato il progetto ai dipendenti e aver chiesto a loro come lo volevano definire, ha battezzato questo approccio “MYWAY Work”, perché pone al centro proprio l’autogestione del dipendente, e anche perché in azienda lavora da anni una “manager della felicità”, chiamata a gestire emozioni e rapporti tra colleghi per creare il luogo di lavoro più “lieto” possibile. I capi dei reparti web, social media, copywriting, design, SEM e commerciale sono stati formati nelle ultime settimane per spostare ancora di più l’operatività su obiettivi specifici e non sulla quantità di ore di lavoro per progetto. Quindi, i dipendenti sono chiamati a dare priorità alle commesse dei clienti con ancor maggiore determinazione, ma decidono autonomamente in che momenti della giornata portare a termine il loro lavoro e da dove farlo. Stessa questione per ferie e permessi: ognuno potrà decidere in autonomia.

L’OBIETTIVO

«Siamo convinti che se una persona è serena e sta bene nel privato, potrà essere più performante anche davanti al computer - spiega Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media -. Il miglioramento della qualità della vita genera la possibilità di lavorare meglio. Contiamo di migliorare la produttività togliendo costrizioni frutto di un retaggio culturale anacronistico, legate alla presenza in un ufficio o al numero di giorni e ore lavorate, e dando invece massima libertà e fiducia alle persone. Oggi vi sono mille innovativi strumenti che ci permettono di stare in contatto, monitorarci e consultarci, perché non dovremmo sfruttarli veramente»? La scelta di Velvet Media sarà portata avanti fino all’estate, per valutare se una decisione di questo genere sarà valorizzata dalla responsabilità dei dipendenti, molti dei quali sono giovanissimi.

IL VUOTO NORMATIVO

«Quando abbiamo parlato con i consulenti del lavoro per adattare i contratti a questa ipotesi, ci hanno detto che siamo di fronte ad un vuoto normativo», conclude Bakdounes. «Noi vogliamo mettere i nostri dipendenti nelle migliori condizioni di lavoro, ma non esistono norme capaci di permettere una struttura ibrida tra sedi aziendali e personali. Forse il legislatore non si è accorto che il mondo del lavoro è cambiato, che le persone sono cambiate, e che c’è la necessità di rompere le regole anacronistiche».

 

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Il Gazzettino