L'11 luglio, giorno dedicato alla lotta contro la lapidazione, l'ong Neda Day vuole lanciare una nuova campagna perché venga vietata in Italia e in Europa...
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Nel 2010 Neda Day, assistita dall'avvocato Bruno Malattia, aveva impresso una svolta decisiva alla mobilitazione, diffusa anche in tante città italiane, per evitare la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani , presentando all'allora responsabile della politica estera della Unione Europea un dossier che documentava la tragica situazione della donna e gli abusi perpetrati nei suoi confronti. «Sakineh è ora libera ma nel mondo continuano le lapidazioni: in Sudan, negli Emirati Arabi, in Arabia Saudita, in Nigeria e in Somalia», sottolinea l'ong sostenendo che «il mondo civile deve reagire con più determinazione contro questa barbarie e da Pordenone si farà ancora sentire alta la voce perché le donne possano uscire da costrizioni e pene che mortificano la loro libertà».
«Si sono già raggiunti risultati importanti ottenendo che in Iran sia stato abolito il divieto per le donne di entrare negli stadi per presenziare alle competizioni sportive ed anche in Italia con la legge che vieta la pratica di sposare le bambine, alla quale Neda Day ha dato un notevole contributo.
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Il Gazzettino