Venezia. «Nel 2032 soltanto vaporetti ibridi in Canal Grande», il progetto Actv da 154 milioni

«Nel 2032 soltanto vaporetti ibridi in Canal Grande», il progetto Actv da 154 milioni
VENEZIA - Canal Grande libero dai vaporetti entro il 2032, mobilità pubblica ibrida, elettrica o a idrogeno in terraferma e ampliamento della rete di piste ciclabili....

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VENEZIA - Canal Grande libero dai vaporetti entro il 2032, mobilità pubblica ibrida, elettrica o a idrogeno in terraferma e ampliamento della rete di piste ciclabili. L'amministrazione comunale intende presentarsi così all'appuntamento con la transizione ecologica e con l'assessore all'Ambiente Massimiliano De Martin ha presentato queste iniziative al summit di Legambiente Veneto "Aria pulita per il Veneto" in collaborazione con l'assessorato regionale all'Ambiente e Arpav"Aria pulita per il Veneto".

BATTELLI PIÙ PULITI

«Per la tutela ambientale - ha detto ieri in apertura del meeting - occorrono interventi su larga scala a livello territoriale, ma anche gli enti locali possono fare molto. Venezia, ad esempio, sta aumentando le piste ciclabili: dagli attuali 150 chilometri, la rete arriverà a 250 entro due anni. Poi un Comune può dire la sua sostituendo i vecchi autobus pubblici in Terraferma con veicoli di ultima generazione ad energia alternativa. Ed è stato fissato per il 2032 il termine entro cui sul Canal Grande dovranno navigare solo mezzi pubblici a zero impatto ambientale. È frutto di un progetto a medio termine con il quale il gruppo Avm/Actv ammodernerà la flotta progressivamente grazie ad un investimento di 154 milioni».
Oltre alla rimotorizzazione dei vaporetti esistenti, che saranno equipaggiati con macchine ibride, saranno realizzati anche 20 nuovi motobattelli progettati appositamente per questo tipo di propulsione (al momento il full electric non è perseguibile anche per difficoltà normative) che costeranno poco più di un milione 700mila euro. Questi avranno anche la non secondaria caratteristica di avere una carena completamente ridisegnata apposta per minimizzare il moto ondoso e quindi l'impatto della navigazione sulle rive e sulle barche ormeggiate. Un assaggio di questa navigazione a larga scala lo si potrà avere già dal 2027, con l'entrata in servizio di queste unità.

IL RICAMBIO

Questi battelli avranno una capacità di carico fino a circa 250 passeggeri, un ulteriore ampliamento della zona imbarco e anche aree bagagli più capienti considerato che, volenti o nolenti, Venezia vive sempre più di turismo e anche interventi "pesanti" di lungo termine non potranno fermare questa tendenza nel breve.
A regime, è prevista la dismissione di circa 20 unità, alcune delle quali con oltre 50 anni di servizio. Attualmente, sono in costruzione 5 vaporetti , 7 battelli foranei tradizionali, 2 foranei ibridi, 10 rimotorizzazioni ibride. Sono in fase di assegnazione 2 nuovi ferry boat e il refitting del Marco Polo. Sono, invece, in fase di progettazione, con previsione di consegna entro fine 2026 i 20 motobatelli ibridi della nuova serie e il nuovo grande ferry boat.

LE SCELTE

De Martin ha poi annunciato il recente progetto del parco fluviale del Marzenego, che in questi giorni è all'esame delle commissioni consiliari. Per l'assessore, comunque, non bisogna mai dimenticare l'andatura per piccoli passi.


«La politica non deve promettere cose impossibili da realizzare, generando solo aspettative sbagliate, ma proporre soluzioni possibili. Questo è un momento favorevole per attuare una vera transizione energetica - ha concluso - ma occorrono finanziamenti e scelte forti: penso ad esempio al nucleare (bocciato in Italia nel 1987, ma ampiamente utilizzato in altri Paesi europei) ma anche all'idrogeno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino