Vigonza. Il generale Vannacci torna nel Padovano per presentare il suo libro: si scatenano le polemiche

L’appuntamento è fissato per mercoledì 20 marzo alle 20.30 al teatro Quirino de Giorgio in piazza Zannella

Vannacci
PADOVA - Torna a creare scompiglio nel mondo politico padovano il generale Roberto Vannacci, atteso a Vigonza e al centro di nuove polemiche. L’alto ufficiale, già...

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PADOVA - Torna a creare scompiglio nel mondo politico padovano il generale Roberto Vannacci, atteso a Vigonza e al centro di nuove polemiche. L’alto ufficiale, già sospeso dall’esercito per 11 mesi, deve fare i conti con tre incriminazioni a suo danno. La Procura di Roma lo ha indagato per istigazione all’odio razziale, in relazione ad alcune frasi contenute nel suo libro “Il mondo al contrario”. La Procura militare inoltre lo accusa di peculato e truffa, reati che avrebbe commesso quando prestava servizio a Mosca.

L'appuntamento con il generale Vannacci

Il generale farà tappa a Vigonza con un’iniziativa organizzata dall’ex parlamentare di Forza Italia Roberto Caon. L’appuntamento è fissato per mercoledì 20 marzo alle 20.30 al teatro Quirino de Giorgio in piazza Zannella. Il procedimento della Procura di Roma contro Vannacci è stato avviato dopo una serie di denunce depositate nei mesi scorsi da alcune associazioni. Tra i passaggi più contestati quelli in cui definisce «non normali» gli omosessuali, o quelli in cui fa riferimento a persone di colore.

Si scatenano le polemiche

«In un momento in cui ogni giorno apprendiamo di episodi di omofobia, razzismo e discriminazione, riteniamo non ci sia spazio per ambiguità e provocazioni – scrivono il segretario locale del Partito Democratico Davide de Lazzer e i consiglieri comunali Antonino Stivanello, Arianna Toniolo e Francesco Alibrandi -. Fa specie apprendere dello spazio concesso alla presentazione del libro del generale Vannacci. Colpisce che a farsi promotore di questo evento sia un uomo delle istituzioni come l'onorevole Caon che potrebbe investire nel promuovere attivamente la coesione sociale».
«Le posizioni del generale Vannacci sono anacronistiche e oscurantiste per un Paese che vive il tempo del terzo millennio, dove le donne rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo della società ormai intrisa di una cultura aperta – aggiunge Sabrina Doni, segretaria provinciale del Pd -. È davvero incredibile che si dia spazio al pensiero di un uomo che si trincera dietro la libertà di pensiero per affermare concetti superati ormai da decenni di cammino culturale. Basti pensare che nel libro si parla ancora di razza e che si nega il retaggio di una cultura patriarcale dove il possesso e il controllo della donna da parte dell'uomo viene considerato normale. Non è questione legata alla democratica libertà di espressione di ciascuno, qui ci si deve interrogare su quale identità culturale si voglia diffondere, se con lo sguardo avanti o all'indietro».


«Dal Partito Democratico mi aspetto un comportamento totalmente diverso visto che sono coloro che difendono la libertà di informazione e di pensiero – è la risposta di Nicola Pettenuzzo, segretario provinciale della Lega –. Sarebbe opportuno che a prescindere da quelle che possono essere le idee, i preconcetti o l’indignazione che possono emergere dagli argomenti trattati da Vannacci, in un Paese libero ci si comporti come persone che amano la libertà e rispettano il pensiero altrui. Quello per cui loro lottano attraverso le loro azioni».

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Il Gazzettino