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TREVISO - «Le leggi e le norme giuste ci sono. Basta applicarle. Non ne servono altre. Il legislatore più di così non può fare». Diego Casonato, presidente dell'ordine degli avvocati, non si unisce al coro di chi chiede provvedimenti ancora più restringenti verso chi minaccia le donne. Chiede invece una maggiore sensibilità nell'applicazione di quello che già l'ordinamento prevede. Non critica apertamente l'operato del pm Barbara Sabattini che, pur avendo ricevuto la denuncia di Vanessa Ballan nei confronti di Bujar Fandaj accusato di stalkeraggio non ha preso nessun provvedimento restrittivo però specificando che il caso era stato esaminato, una perquisizione a casa del kosovaro eseguita e stava attendendo degli approfondimenti. Ma invita a essere più presenti su fronti tanto delicati come la violenza di genere: «Le leggi ci sono, non ne servono altre. Serve magari la sensibilità per applicarle e con questo non voglio gettare la croce su nessuno: non è mai semplice prendere una decisione. Ma una cosa va però fatta, a prescindere che uno si riveli colpevole o meno: in caso di denuncia per stalking si potrebbe convocare in caserma o in questura il presunto stalker. Molto spesso un confronto col maresciallo dei carabinieri o col commissario si rivela un'azione importante. La cosa da non fare è non agire immediatamente. E poi serve un'azione culturale, nelle scuole, per parlare con i giovani». Intanto proprio per verificare se la Procura trevigiana ha fatto tutto quello che doveva, il senatore Andrea Ostellari (Lega) ha chiesto al ministro Carlo Nordio un'ispezione per capire cosa sia accaduto a Treviso.
I POLITICI
Dimitri Coin, segretario provinciale della Lega e deputato, inquadra il problema: «Si rischia, se non si è già verificato, il cortocircuito tra componenti delle istituzioni.
SUL TERRITORIO
Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente regionale Anci, la vede in modo diverso e chiede invece un cambiamento: «Il pm ha sicuramente seguito tutta la procedura, ma una donna è morta lo stesso. Bisogna mettere davanti a ogni cosa la sicurezza della persona. Se non è così, le regole e le procedure vanno cambiate. Se la sicurezza della persona viene rallentata dalla burocrazia diventa tutto più rischioso. Io direi che, prima di ogni altra valutazione, sia necessario mettere al sicuro la donna che denuncia». Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco e presidente della provincia, ribadisce: «Se le procedure vengono seguite e sono stringenti, ma accade quello che è successo (l'omicidio di Vanessa ndr), vuol dire che comunque qualcosa non funziona. E questo deve essere sufficiente per rivedere le regole».
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Il Gazzettino