Casale sul Sile, botte e vandalismi: «Il parco delle Vecchie Pioppe è ormai ostaggio delle baby gang»

La giostrina danneggiata
CASALE SUL SILE - Una scazzottata tra quattordicenni, non più tardi di tre giorni fa, e poi atti di prepotenza, bullismo, sputi verso i più piccoli. E ancora atti...

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CASALE SUL SILE - Una scazzottata tra quattordicenni, non più tardi di tre giorni fa, e poi atti di prepotenza, bullismo, sputi verso i più piccoli. E ancora atti vandalici. L’ennesima mobilitazione per le scorribande, in paese, di un gruppo di giovanissimi, arriva da Casale sul Sile. In un gruppo social di residenti, un post, seguito da quasi un centinaio di commenti, sui ragazzini terribili che imperversano nel parco delle Vecchie Pioppe, accanto al cimitero e a due passi dal centro.

IL PROBLEMA

Pochi giorni fa hanno fatto anche a botte, tanto che sul posto sono intervenuti i carabinieri, senza però trovare più nulla al loro arrivo. «Non hanno rispetto per nessuno – racconta un residente che frequenta quotidianamente il parco – e i genitori non riescono a mettere un freno a questi comportamenti. Anzi, i ragazzi rispondono male, li mandano a quel paese». Sono i più piccoli, continua, ad avere la peggio: «I più grandi li prendono a sputi, rompono le loro biciclette: sono un gruppetto di una decina di ragazzi dai dieci ai quindici anni, ma carabinieri e vigili non possono fare niente se non li sorprendono sul fatto». Situazioni in aumento un po’ in tutti i Comuni, piccoli o grandi che siano. Anche al parco Vecchie Pioppe chi passeggia, porta i bimbi a giocare o tiene al guinzaglio il cane alza le spalle e dice: «E’ così un po’ dappertutto». Un fenomeno dilagante, che coinvolge tanto gli stranieri di seconda generazione quanto gli italiani. Atti di maleducazione, strafottenza. E poi c’è la questione dei vandalismi, che al parco si ripetono.

IL DONDOLO SPEZZATO

L’ultima “vittima” un dondolo a molla che si è spezzato alla base qualche giorno fa, ancora a terra e delimitato con la fettuccia. «Non ci hanno giocato bambini di tre-quattro anni, ma ragazzi che pesano 50 chili, lo strattonano di qua e di là e alla fine lo sradicano. Non è la prima volta. Lasciano l’acqua della fontanella aperta, rompono il rubinetto: sono cose all’ordine del giorno ormai». I più piccoli sono spesso dissuasi dal giocare nelle aree a loro dedicate proprio per la presenza dei più grandi. Che giocano pericolosamente anche su attrezzature che invece potrebbero essere adatte a loro: «Ho visto un ragazzino che si è slogato una spalla, un altro si è rotto mezza faccia: non rispettano le regole, e intanto allontanano dal parco i più piccoli». Una situazione che il sindaco Stefania Golisciani conosce già e che sta cercando di monitorare. Denunce al momento non ce ne sono a carico di nessuno, dice, ma le forze dell’ordine sono state allertate. «Noi abbiamo un tavolo aperto con carabinieri, polizia locale e istituzioni scolastiche. Non credo che i ragazzi più grandi lo facciano apposta di impedire ai piccoli di andare sui giochi o di rompere le loro giostrine, motivo per il quale la nostra intenzione è quella di continuare l’opera di sensibilizzazione nelle scuole. E’ necessario far capire loro che una cosa è il divertimento e un’altra il danneggiamento delle strutture pubbliche. Dopodiché, si passerà alla ramanzina e, se necessario, a misure repressive più gravi, a cui spero non dover arrivare». 

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Il Gazzettino