Vandali sfregiano il "Caglieron del diol", il sindaco: «I colpevoli pagheranno»

I vandali hanno preso di mira il rudere dell’antica fortezza a Ceneda
Vandali in azione nella notte tra lunedì e martedì ai danni del “caregon del diol” (la sedia del diavolo), i ruderi di un’antica fortezza sul colle...

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Vandali in azione nella notte tra lunedì e martedì ai danni del “caregon del diol” (la sedia del diavolo), i ruderi di un’antica fortezza sul colle di San Paolo in cui si dice abbia dormito anche Federico Barbarossa. Ignoti, armati di una bomboletta di spray di colore nero, sono saliti sulla collina che domina l’abitato di Ceneda e una volta raggiunto il “caregon del diol”, toponimo con cui da sempre i vittoriesi chiamano questo suggestivo sito testimone della storia passata, hanno vergato tre grandi lettere (dmo) su quello che è lo schienale del caregon, cioè la grande parete verticale. L’atto vandalico, scoperto alle prime ore dell’alba di ieri, ha destato profondo sconcerto tra i cenedesi e i vittoriesi, da sempre legati a questo sito. L’amministrazione comunale promette pene severe per gli autori una volta che saranno individuati. Una vicenda che ha scosso il sindaco Antonio Miatto che in queste ore sta vagliando la possibilità di sporgere una denuncia contro ignoti sebbene il sito non sia di proprietà comunale. 


LO SDEGNO

«Fino a che punto – si chiede Miatto – bisogna sopportare la presenza in città di certe teste? Questa violenza, rivolta all’intera città, è inammissibile». Il “caregon del diol” è uno dei simboli della città, uno dei luoghi a cui i ricordi di parecchi vittoriesi sono legati. «Siamo di fronte – prosegue il sindaco – a gruppuscoli o singoli soggetti “malati”, persone ignoranti. Chiederemo il massimo della pena per questa idiozia manifesta. Questi autori hanno il massimo del nostro disprezzo». Si cercano nelle immagini delle telecamere della zona elementi utili a dare un volto ed un nome agli imbrattatori. Oltre che la grande parete in sassi, su cui è stata vergata una grande scritta, forse la firma dell’autore, visibile anche da lontano, altri segni sono stati fatti sul retro del “caregon del diol”. Il sito, visto il suo valore storico, è tutelato. E per questo il gesto commesso è ancora di più condannato dai vittoriesi. Questa volta gli imbrattatori non si sono limitati a riempire di scritte e immagini un “semplice” muro, ma hanno preso di mira un pezzo di storia della città, uno dei suoi simboli, uno dei luoghi cari ai vittoriesi. «Li prenderemo e pagheranno. Come? Io propongo che lavorino un anno gratis per il Comune. Naturalmente dopo che hanno ripulito il tutto. E inviteremo anche i loro genitori a pulire il “caregon del diol”» propone il vicesindaco Gianluca Posocco. Pure i cittadini chiedono pene esemplari: «Pulizia completa di tutta la montagna se li beccano» o «Con le unghia e con la lingua gli farei pulire sasso per sasso», i commenti ieri di alcuni vittoriesi.

 

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Il Gazzettino