Rovigo. Sfregiata la fontana della stazione, sparita una testa di tritone

Tra le ipotesi: atto vandalico o furto per l’opera creata dallo scultore Virgilio Milani nel 1952

la fontana della Riconoscenza davanti alla stazione ferroviaria di Rovigo è stata realizzata nel 1952 dallo scultore Virgilio Milani
ROVIGO - Il 2023 è finito male per la fontana di piazza della Riconoscenza, ma il 2024 è iniziato con la prospettiva di una riparazione, una volta chiarito...

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ROVIGO - Il 2023 è finito male per la fontana di piazza della Riconoscenza, ma il 2024 è iniziato con la prospettiva di una riparazione, una volta chiarito l’accaduto. Da alcune settimane, la storica e prestigiosa fontana che abbellisce il piazzale antistante l’ingresso della stazione ferroviaria di Rovigo, un vero e proprio biglietto da visita per chi arriva in città via treno, risulta danneggiata. 


Diverse segnalazioni, anche di tipo fotografico, mostrano come una parte dell’opera risulti mancante. Si tratta, in particolare, di una delle teste di tritone che fanno parte delle decorazioni situate verso la base della fontana sopra la quale svetta la stele decorata ad alto rilievo recante la scritta “solidarietà mondiale”, segno di gratitudine del Polesine per la solidarietà ricevuta durante la disastrosa alluvione del 1951. L’assenza della decorazione poco sopra la vasca di raccolta dell’acqua rivestita in mosaico è ben visibile: al posto della testa di tritone sbuca infatti dal marmo bianco il tubo dal quale zampilla l’acqua, prima incassato all’interno della decorazione. 

SFREGIO CONDANNATO
Lo sfregio ha indignato più di qualche cittadino, compreso l’ex assessore comunale ai tempi della giunta Merchiori Giancarlo Moschin che puntualizza: «È così da circa un mese e nessuno dice nulla». In realtà, a Palazzo Nodari il problema è noto, come spiega l’assessore al Patrimonio Giuseppe Favaretto che chiarisce: «Sappiamo che dalla fontana manca una testa di tritone e gli uffici stanno verificando che cosa sia accaduto e se sia possibile recuperarla». Sì, perché quanto accaduto resta un mistero: non è escluso che l’opera sia stata volontariamente danneggiata o rimossa e rubata per mano di qualche vandalo. A ogni modo, che la “fontana della Riconoscenza” sia stata danneggiata è un vero peccato: uno sfregio non solo alla città, ma a un simbolo carico di significato per l’intera provincia. 
Sfregio che fa ancora più male se si pensa che l’opera, risalente al 1952 e realizzata dallo scultore rodigino Virgilio Milani, è stata ristrutturata solo pochi anni fa e, dopo un periodo trascorso all’asciutto, era stata rimessa in funzione la scorsa estate. Tra l’altro, il restauro era stata finanziato dalla Fondazione Banca del Monte con l’obiettivo di inserirla, come prima tappa, all’interno del “Percorso Milani” che si proponeva di portare i visitatori in giro per la città alla scoperta di una ventina di opere pubbliche dello scultore vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento di cui Rovigo è disseminata. 


Dal canto suo, l’ex assessore Moschin, foto dello sfregio alla mano, fa sapere di aver voluto «esercitare un atto di protesta per la noncuranza verso il monumento e alzare la voce contro questi atti di vandalismo che non fanno onore alla città e ai cittadini. La pubblica amministrazione deve esercitare un controllo e una vigilanza, in collaborazione con le forze dell’ordine e il Comando di Polizia locale, che fino ad ora non ho visto. Questi atti vanno perseguiti con una severa punizione».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino