Nuovo raid vandalico al rifugio dei Loff di Cison. La presa di posizione drastica dei titolari: «Basta, o lo chiuderemo»

Vandali al rifugio dei Loff di Cison di Valmarino
CISON DI VALMARINO (TREVISO) - Il Rifugio dei Loff ancora nel mirino dei vandali. Ma questa volta la misura è colma e i volontari che lo gestiscono minacciano di...

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CISON DI VALMARINO (TREVISO) - Il Rifugio dei Loff ancora nel mirino dei vandali. Ma questa volta la misura è colma e i volontari che lo gestiscono minacciano di chiudere il bivacco. Per ora stanno studiando una soluzione per non arrivare a una scelta immediata e drastica. Uno dei luoghi più amati delle Prealpi Trevigiane, all'alba è stato completamente devastato. «È come se fossero passati i barbari» dicono dall'associazione. C'è delusione e una sorta di frustrazione tra chi questo luogo lo ama e lo cura.

Ennesimo raid al rifugio, la misura drastica

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio il rifugio, è stato profanato da persone che, con la montagna e con i valori che essa esprime, non hanno nulla a che vedere. Ieri infatti, giorno dell'Epifania, gli escursionisti che sono giunti di buon'ora al bivacco dei Loff, hanno trovato uno spettacolo indecoroso. Carte e immondizie sparse dappertutto, il ripostiglio dove sono tenute le attrezzature necessarie per le manutenzioni aperto con a forza, tutto il materiale e le bottiglie di vino che qui erano custoditi, gettati nella scarpata sottostante. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, in quanto ultimamente questi fatti si ripetono con una frequenza sconcertante, tanto da far pensare a drastiche soluzioni. Gli Amici dei Loff, il gruppo di volontari che si occupano di tener in ordine il Rifugio e i sentieri che ad esso conducono, hanno deciso che la misura è colma e che qualche provvedimento straordinario sia necessario. A nome di tutti è il presidente Gianpietro (Peter) De Mari a parlare.

Lo sconcerto

«Quando ieri mattina sono stato informato dell'ennesimo atto vandalico al Rifugio, sono rimasto allibito e mi sono subito recato sul luogo insieme al sindaco. Non si può andare avanti così. È più il lavoro che dobbiamo dedicare per sistemare i danni che periodicamente degli imbecilli arrecano alla struttura, che quello richiesto dalle pur numerose manutenzioni di cui il luogo necessita. Dopo aver sentito via telefono gli altri volontari ed essermi consultato con il sindaco, abbiamo deciso che, se si dovesse verificare un altro episodio di questa portata, chiuderemo il Rifugio a chiave che daremo solo a persone fidate, che dovranno farne richiesta. A mali estremi, estremi rimedi dunque. Tra i primi ad accorrere per verificare quanto accaduto anche il sindaco Cristina Da Soller. «È palpabile lo sconforto dei volontari di fronte al disprezzo del lavoro e delle fatiche altrui. Sono al loro fianco e appoggio qualsiasi decisione riterranno opportuno prendere per arginare questi deprecabili episodi». La speranza di tutti è che non si debba ricorre ad una misura drastica come la chiusura che purtroppo andrebbe a colpire non soli i vandali, che l'accesso al bivacco proprio non se lo meritano, ma anche i tanti amanti della montagna che per quel luogo così speciale in migliaia vi transitano ogni anno.

 

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Il Gazzettino