Tre vandali distruggono l'orto, cipolle lanciate in strada

L'orto vandalizzato
SANTA GIUSTINA IN COLLE - Paolo Rossi, 46 anni, da un anno residente in Colle in via Santo Stefano, vicino ai vivai Guagno, non immaginava di dover vivere una serata movimentata...

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SANTA GIUSTINA IN COLLE - Paolo Rossi, 46 anni, da un anno residente in Colle in via Santo Stefano, vicino ai vivai Guagno, non immaginava di dover vivere una serata movimentata dopo la scorribanda di un gruppetto di vandali che hanno preso di mira le cipolle del suo orto. Domenica sera, dalla sua abitazione, alle 19.58 in punto, ha visto due ragazzini tra i 15 e i 17 anni strappare delle foglie di cipolle nell'orticello di casa e lanciarle in strada. Non ci ha pensato un attimo e si è messo all'inseguimento anche di un terzo complice che faceva da palo. I ragazzi sono riusciti a fuggire entrando nella pista ciclabile Ostiglia in direzione di Camposampiero e si sono dileguati.

INDISPETTITO

A dir poco indispettito per quella che lui stesso ha definito una vera e propria violazione di domicilio e non una semplice bravata, Rossi, a caldo, ha postato sulla pagina Facebook del gruppo Sei di Santa Giustina in Colle se il racconto dell'atto vandalico compiuto dalla banda di giovani maleducati: «Ho visto i ragazzi in presa diretta - conferma - mi sono davvero infastidito tanto che dopo aver tentato, invano, di raggiungerli sono indeciso se sporgere una denuncia contro di loro perché ho i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Li ho immortalati e sono ben riconoscibili: uno di loro aveva una maglia rossa e pantaloncini corti neri, un altro maglia bianca e pantaloncini verdi con riga laterale, il terzo maglia nera e pantaloncini corti con bande laterali bianche. Alla fine credo sia comunque importante fare emergere quello che è successo, ovvero l'infrazione della mia privacy, un comportamento inaccettabile che non può essere riconducibile ad una mera bravata. Qui stiamo parlando di rispetto e di educazione. Vorrei davvero - aggiunge Paolo Rossi, convivente e senza figli - che i genitori di questi ragazzi si chiedessero come i loro figli hanno trascorso il pomeriggio e a fare che cosa». La vittima del raid vandalico sottolinea come non sia il valore delle cipolle in discussione ma il significato del gesto in sé, un atto vile e codardo, pianificato in maniera tale da non poter essere accettato né tollerato: «Qualche tempo fa è stato acceso del fuoco nei campi e l'escalation può davvero diventare inarrestabile - ammette Rossi - essere troppo buoni e comprensivi con i nostri adolescenti è molto pericoloso perché non mi sembra che questa filosofia stia ripagando con una buona e sana gioventù. Visionando il filmato si può notare un atteggiamento tutt'altro che adolescenziale: uno di loro si apposta a fare il palo, mentre gli altri due agiscono. I ragazzi si sono fermati solo perché sono stati disturbati da un'auto che stava sopraggiungendo. Non sono comportamenti giustificabili».

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Il Gazzettino