Vandalismi nei bagni pubblici, spaccati water e lavandini. Il sindaco chiude i servizi in piazza

I bagni pubblici in piazza XX Settembre a Pordenone
PORDENONE - La storia si ripete, come i vandalismi che hanno costretto ancora una volta l’amministrazione comunale a chiudere i servizi igienici di piazza XX Settembre,...

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PORDENONE - La storia si ripete, come i vandalismi che hanno costretto ancora una volta l’amministrazione comunale a chiudere i servizi igienici di piazza XX Settembre, accessibili dalle 8 di mattina all’una del giorno dopo con la tessera sanitaria. Era accaduto alcuni anni fa e allora i locali erano rimasti chiusi per molto tempo. Si cercava infatti una soluzione che potesse arginare alcuni comportamenti da teppistelli che costavano denaro e tempo, costringendo a interventi continui per riparare ciò che era stato rotto o distrutto. E l’ingresso con la tessera sanitaria, assicurato dalla lettura del microchip, era sembrato una buona cosa, un valido deterrente. Così nel giugno dello scorso anno il servizio, che si trova nel terrapieno sottostante la biblioteca multimediale, era stato riattivato. E per renderlo fruibile anche alle mamme, era stato sistemato un ripiano di servizio che poteva essere utilizzato per cambiare i pannolini dei neonati. Ma queste accortezze non sono servite a nulla, e dopo ripetuti atti vandalici con protagonisti soggetti ignoti, l’amministrazione comunale è stata costretta a chiudere di nuovo i servizi igienici, resi inservibili a causa dei continui danneggiamenti.

IL SINDACO

«Hanno spaccato tutto, dal water al lavandino», conferma il sindaco Alessandro Ciriani spiegando che non si sono limitati a questo. Un altro “gioco” che costava soldi e lavoro era infatti quello di gettare frequentemente interi rotoli di carta igienica dentro il wc. Gesti inconsulti ai quali bisognava rimediare subito con interventi di riparazione. Tanti, troppi vandalismi fino a che la rottura dei sanitari li ha resi inutilizzabili. Ed è a quel punto che è stato necessario chiudere tutto. «Ora bisogna riparare quello che è stato distrutto dai vandali». Ciriani è amareggiato più che arrabbiato. Perchè è praticamente impossibile identificare gli autori di questi costosi danneggiamenti che privano tutti i cittadini di un servizio. «Le telecamere ci sono, ma all’esterno». E i vandali non hanno certo scritto in faccia “siamo stati noi”. All’interno per la privacy non si possono installare impianti di videosorveglianza. E neppure la tessera sanitaria aiuta in questo senso.

LA SOLUZIONE

Ora come ora si sta valutando come riaprire i servizi igienici di piazza XX Settembre. «Potremo metterli a pagamento - prosegue il sindaco Ciriani -, ma questo non impedirebbe ai vandali di tornare a fare danni. Un’altra ipotesi è quella di mettere una guardia giurata all’ingresso, ma sarebbe un costo importante impiegare una persona giorno e notte». Una spesa non da poco, anche se il sindaco continua a fare «appello al buon senso dei cittadini». O magari la chiusura anticipata, perchè i vadalismi e i loro autori preferiscono il buio, quando rischiano meno. Intanto si sistemano i danni, anzi, per essere precisi si ricostruisce il servizio visto che è necessario cambiare tutti i sanitari.

IL CANCELLO

E, rimanendo in piazza XX Settembre, l’amministrazione comunale è stata costretta a transennare un’area della terrazza della biblioteca che si affaccia sul bar Posta. Un gruppo di ragazzi, «sempre quelli che si spostano si volta in volta in alcune zone della città e che sono tenuti sotto controllo dalla polizia locale», utilizzavano infatti quello spazio come una sorta di bivacco dove sedersi, bere e fumare. E uno dei loro sport preferiti era quello di lanciare i rifiuti - dalle lattine alle sigarette e non solo - sul tetto del locale, trasformandolo in una discarica a cielo aperto. Episodi che si ripetevano quotidianamente nonostante i controlli, obbligando a far intervenire sempre più spesso persone a pulire quello che il gruppetto di minorenni aveva sporcato. E senza poter addossare loro - o ai loro genitori - le spese che avevano dovuto sostenere.

 

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Il Gazzettino