«Vandali al cimitero», ma a distruggere i cipressi erano stati i cervi

Cervi ad Azzano Decimo
Sono stati distrutti altri piccoli cipressi che si trovano all’esterno del cimitero di Azzano in via Pradat Candie. Il secondo raid avvenuto alcune sere fa, a distanza di un...

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Sono stati distrutti altri piccoli cipressi che si trovano all’esterno del cimitero di Azzano in via Pradat Candie. Il secondo raid avvenuto alcune sere fa, a distanza di un mese dal precedente. In comune il sindaco Massimo Piccini e l’assessore al patrimonio Gabriele Pardini si chiedevano chi fosse stato. È difficile dare una spiegazione a certi gesti.


L’INDAGINE


All’inizio il pensiero è ricaduto su un’azione vandalica, poi la scoperta inaspettata con il ritrovamento di tracce lasciate nel terreno vicino: alcune impronte di zoccoli. Un sopralluogo del presidente del Distretto Venatorio 11, Mario Del Bianco, ha accertato che le tracce dei “vandali” non sono altro che di cervi. «Questi animali sfregano le corna su e giù sugli alberi – ha spiegato - e ciò accade in fase di crescita delle stesse o una volta che i palchi sono completamente cresciuti per rimuovere la membrana simile a un pelo, conosciuta come velluto dall’esterno». I cervi, circa una ventina, si vedono spesso nella zona del camposanto. Anche i residenti fanno fronte comune contro l’invasione di ungulati che da qualche anno, ma in particolare negli ultimi due non hanno pietà di orti e frutteti, ma non solo. Precisa il sindaco Piccini: «Finalmente sappiamo chi sono i “vandali” ed è consolante che non siano atti vandalici, non abbiamo a che fare con delinquenti, ma con dei cervi».


IL PROBLEMA


«Animali che oramai vivono in queste zone e durante il giorno restano nella loro area di rifugio dietro il cimitero, verso la zona “Tre scalini del Diavol”, uscendo poi allo scoperto solo al crepuscolo, e di notte, si muovono nelle proprietà agricole, creando danni. Anche se è la prima volta che distruggono degli alberelli. In quest’area, una volta tolti i cipressini penseremo a piantumare cespugli bassi. Il problema è che creano danni, ma possono anche diventare un pericolo per gli automobilisti, non solo in questo tratto anche in altre strade del territorio». Qualcuno ha rinunciato a fare l’orto, altri hanno provato a fermarli con reti o altro, ma niente, i cervi riescono ad entrare anche con recinzioni alte due metri. E comunque, ormai vivono nel territorio di Azzano, spostandosi nelle campagne delle frazioni. Nel frattempo i residenti di via Pradat Candie, abituati alla loro presenza, affermano: «Sono anche simpatici, ma quando attaccano gli alberi, le verdure e alberi da frutto, lasciano ben poco». Anche gli agricoltori si lamentano che «i cervi mangiano tutto quello che trovano. Senza contare che si scornano contro i tronchi, per cui mandano in sofferenza le piante, fino a farle seccare». Nel territorio ci sono 1100 ettari di zona di rifugio per questi animali, via Comugne di Sotto, via San Rocco Mantova, Borgo Facca, via Pradat, fino alla frazione di Tiezzo e Corva, una zona abbastanza vasta. Altri sono stati avvistati in zona Valler, e campi dell’azienda Principi di Porcia. Da un censimento del Distretto Venatorio 11, sono oltre una ventina i cervi che vivono nel territorio azzanese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino