Arrivano i Van Gogh, palazzo San Gaetano blindato: «Sarà come fort Knox»

L'assessore Colasio nella control room
PADOVA - Qui non si scherza. Un quadro di Van Gogh vale dai 50 ai 130 milioni di euro. E noi ne avremo qualche decina. Bisogna mettere in piedi una macchina perfetta,...

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PADOVA - Qui non si scherza. Un quadro di Van Gogh vale dai 50 ai 130 milioni di euro. E noi ne avremo qualche decina. Bisogna mettere in piedi una macchina perfetta, inattaccabile. Ecco perché a cinquanta giorni dall’inaugurazione della mostra dedicata a Van Gogh al palazzo S. Gaetano (apertura il 10 ottobre) abbiamo scoperto quali sistemi di difesa saranno adottati.


LA REGÍA
È un viaggio affascinante ancora prima che arrivino le opere. Perchè già con la mostra di Belzoni il S. Gaetano aveva cambiato faccia. Porte ignifughe, ingressi blindati, finestre sbarrate. Ma qui siamo su un altro pianeta. Intanto ci sarà una “control room” sorvegliata da guardie armate con tre maxi schermi dove il personale controllerà ogni secondo, ogni centimetro dell’esposizione. Le schermate vedono i radar, le telecamere, le persone, il clima.
 
LE SALE
Rispetto alla mostra di Belzoni ci sono delle novità. Ogni sala è stata tappezzata di sensori e telecamere con un doppio sistema di microclima. In modo che se uno dovesse guastarsi la temperatura sarà comunque costante. Infine sono stati completati i controsoffitti per isolare gli impianti dalla vista. Saranno 9 le sale coinvolte e tutta la mostra si svolgerà al primo piano. Niente agorà dunque. Ma gli spazi per la biglietteria e il negozio sono più che suggestivi, una balconata sulla piazza interna.

L'ASSESSORE
«Questo edificio sarà come Fort Knox dove gli Usa custodiscono le loro riserve auree» dice l’assessore alla Cultura Andrea Colasio. «I protocolli internazionali presuppongono delle sicurezze in forma attiva e passiva, interna ed esterna, che ci hanno costretto ad adeguare la struttura. Abbiamo accentuato, su richiesta dell’organizzatore, Marco Goldin, la microclimatizzazione con il doppio sistema». 

LE TELECAMERE
Quindi abbiamo creato ogni cavedio per sala con dentro delle macchine la cui funzione è mantenerla costante, in un senso o nell’altro. Inoltre tutto il sistema è stato potenziato con telecamere esterne ed interne, alcune anche sul tetto, comandate da una “control room” blindata e presidiata da guardie armate. Poi abbiamo rafforzato le finestre con serramenti antisfondamento e grate esterne. Sono state create appositamente delle porte frangifuoco e aggiunte altre porte blindate. Ovviamente ogni singola stanza è dotata di un sistema antincendio».

NUOVI SPAZI

«Abbiamo creato un ambiente di grande qualità e bellezza estetica cambiando l’impostazione del luogo rimodulandolo pensando alle grandi mostre internazionali e questa struttura è oggi una delle più appetibili del nord est. Abbiamo investito quasi 2 milioni. Ora questo spazio dialoga con palazzo Zabarella e noi siamo una delle poche città che è in grado di avere due grandi mostre. Quando sarà pronto, il museo garantirà anche lì standard internazionali e aggiungendoci anche il castello carrarese avremo quattro poli».
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Il Gazzettino