VERONA - Ammonta a 6 milioni di euro il danno alle uve nelle zone del Valpolicella sferzate dalla grandine e dal vento domenica scorsa. Un danno che si traduce in 20 milioni...
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«Si tratta di danni molto pesanti, ma limitati come già abbiamo riferito in prima battuta - sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio - Le zone interessate dalle perdite sono il 4-5 %, cioè 400 ettari dell'intera denominazione che conta 8.300 ettari. Per questa percentuale i danni sono molto importanti e non più recuperabili e insistono nei territori già colpiti dai fortunali da giugno in poi. E cioè San Pietro In Cariano, Pedemonte, Corrubbio, Cengia, Negarine, a cui vanno aggiunti l'area della Valpantena che va da Montorio a Poiano e Quinto di Valpantena».
La vendemmia in Valpolicella inizierà verso il 5-6 settembre con le uve precoci per la produzione di Amarone, che si ottiene con una cernita delle uve e quindi non risentirà di problemi legati alla grandine. «Oggi comunque la qualità delle uve, ovviamente quelle non colpite dal nubifragio, è buona - annota Marchesini -.
Il Gazzettino