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PADOVA - Cento anni fa l'Italia affrontava il primo Dopoguerra. E, a Padova, Dante Giurati acquisiva la rivendita di sali e tabacchi numero 4 in piazza Duomo. Che poi, negli anni, sarebbe diventata quella che conosciamo oggi: la Valigeria Duomo. Se tanti sono i negozianti costretti alla resa in questi mesi, i Giuriati sono riusciti a traghettare la loro attività attraverso un intero secolo. Compie cento anni e venerdì 1 aprile, nel pomeriggio, è previsto un momento di festa con un drink e un omaggio. Si festeggia non solo un'attività che nonostante tutte le difficoltà non ha mai chiuso, ma un pezzo di storia della città. «Mio nonno nacque a Rovigo nel 1884 e venne a Padova in cerca di lavoro racconta l'attuale amministratore del negozio, Adriano Giuriati Dopo la Prima guerra mondiale acquisì la rivendita di sali e tabacchi numero 4 dove vendeva anche ombrelli e borse. All'inizio il negozio era composto solo da un locale, la parte sinistra di quello attuale, e mio nonno lo scelse perché proprio di fronte c'era la fermata del tram che conduceva ad Abano, Montegrotto e Torreglia».
Nell'attività lavoravano anche i figli, Fausto e Giannina. Fausto è il padre di Adriano e divenne professore di violoncello prima di essere chiamato alle armi. Trascorse due anni prigioniero dei tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. Quando tornò ebbe un'idea che rivoluzionò l'attività di famiglia: dedicarsi alla moda. Capì che non era più conveniente tenere diverse linee di vendita e nel 1947 nacque la Valigeria Duomo. Ma non è finita. Per arrivare al negozio che conosciamo oggi bisogna attendere altre due tappe. Nel 1959 Fausto e la moglie Lidia decisero di acquistare il locale di fianco aumentando lo spazio di vendita. Nel 1986, una profonda ristrutturazione ha consegnato ai nostri occhi la Valigeria Duomo nel suo stato attuale. «Ciò che ci ha sempre contraddistinto è l'attenzione per la qualità del prodotto dice Giuriati A fare la differenza è anche la preparazione dei commessi e il contatto umano. Che purtroppo da qualche tempo a questa parte, complice anche il Covid, stiamo perdendo. Qui lavorano persone che sono entrate in bottega giovanissime, hanno la capacità di intuire cosa vuole il cliente. È per questo che abbiamo scelto di non affidarci alle vendite online, nonostante la pandemia abbia spinto molti verso quella direzione».
In cento anni dalle vetrine della valigeria la famiglia Giuriati ha visto il gusto dei clienti cambiare, così come la città.
Il Gazzettino