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PADOVA - «TicketOne accoglie con grande soddisfazione la sentenza della Corte d'Appello di Milano del 24 gennaio 2023 che ha riconosciuto la valenza diffamatoria delle dichiarazioni rese da Valeria Arzenton, fondatrice di Zed, nei confronti di TicketOne». Lo si legge in una nota della stessa società in riferimento alla sentenza della seconda sezione civile presieduta da Maria Caterina Chiulli su alcune affermazione rese nel corso di un programma televisivo.
La condanna
La Corte ha condannato Valeria Arzenton «al risarcimento dei danni non patrimoniali nella misura pari a 35 mila euro oltre al pagamento delle spese processuali sostenute da TicketOne». Arzenton, spiega TicketOne, aveva accusato la società «di tentativi corruttivi, nonché di essere stata vittima di tentativi di estorsione, ritorsioni e boicottaggi».
L'ad di TicketOne Stefano Lionetti ha dichiarato: «La Corte d'Appello ha riaffermato la piena correttezza dei comportamenti della nostra Società, la cui reputazione è stata lesa senza alcuna motivazione, con accuse gravi che hanno colpito TicketOne e l'intero Gruppo CTS Eventim che da sempre operano secondo principi etici di correttezza e nel totale rispetto della concorrenza». ZED Entertainment's World aveva sostenuto, si legge nella nota, «un procedimento dinnanzi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per abuso di posizione dominante del gruppo CTS Eventim-TicketOne». Il Consiglio di Stato con la sentenza del 24 ottobre scorso ha annullato «la sanzione di oltre 10 milioni di euro al gruppo CTS Eventim-TicketOne confermando la correttezza dell'operato del gruppo».
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