Valdobbiadene. Prosecco Cycling, in 2.200 alla sfida tra le Colline e le bollicine

VALDOBBIADENE - Duemila calici alzati idealmente al cielo. Duemila biciclette pronte a salire (e a scendere) tra i vigneti. Prosecco Cycling è questa: un brindisi infinito,...

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VALDOBBIADENE - Duemila calici alzati idealmente al cielo. Duemila biciclette pronte a salire (e a scendere) tra i vigneti. Prosecco Cycling è questa: un brindisi infinito, la classe di un evento che sfida il tempo: 19 edizioni e non sentirle, perché ogni anno è una magia che si rinnova. In 2200, ieri mattina, hanno partecipato all'attesa passerella tra le colline del Prosecco. Un evento a tutto tondo, in cui la passione per la bicicletta, libera dai vincoli di un esasperato agonismo, diventa volano per la promozione del territorio, vetrina per la promozione di prodotti tipici, uno sguardo rilassato su panorami che ogni volta offrono emozioni diverse. E poi l'impegno - condiviso con gli organizzatori della TD Five Boro Bike Tour e della Cape Town Cycle Tour, due tra gli eventi cicloamatoriali più partecipanti dal pianeta - verso le buone pratiche finalizzate alla salvaguardia dell'ambiente.

«Divertiamoci, ricordando che alla Prosecco Cycling la vera festa inizia alla fine, quando arrivano gli ultimi», sottolinea l'ex pro' Marco Saligari alla partenza in Piazza Marconi. Al suo fianco, il mitico Claudio El Diablo Chiappucci conferma: «Ne faccio poche, ma questa è davvero unica: qui siamo tutti numeri uno». E se lo dice il re della Milano-Sanremo 1991 e l'uomo della leggendaria fuga di 200 chilometri del Sestriere al Tour de France, c'è da crederci. Poi, all'arrivo, la battuta di Saligari: «Per la prima volta sono riuscito a staccare Chiappucci in salita». E il Diablo, di risposta: «Sì, ma di dieci metri».


LA PREPARAZIONE
Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, in fascia tricolore, fa gli onori di casa: «Una domenica indimenticabile come le precedenti diciotto. Prosecco Cycling ha abbracciato la strada della sostenibilità ambientale: un principio fondamentale che invito tutti ad interpretare attraverso la bellezza delle nostre colline». In prima fila, alla partenza, anche Giancarlo Moretti Polegato, il presidente di Villa Sandi, accompagnato dalla moglie Augusta: «Siamo a 19 edizioni, ma è un'emozione che si rinnova ogni anno. Prosecco Cycling è un grande veicolo di promozione per un territorio che dà molto e dobbiamo tutelare in ogni modo». Accanto, pronti a loro volta a partire, Andrew Gould e David Bellairs, vertici organizzativi degli eventi di New York e Città del Capo, annuiscono e applaudono: riporteranno a casa ricordi indelebili. Dove mai potranno vedere un bicchiere gigante come quello realizzato dal maestro Marco Varisco, a sua volta in griglia di partenza?


SI PARTE
Alle 8.30 in punto, lo start. Un'apoteosi. Coriandoli. I palloncini lanciati dagli ospiti della Cooperativa Orchidea e degli istituti San Gregorio. Il Tricolore disegnato in cielo dal triplano della Jonathan Collection. E poi, immancabile, il Nessun dorma di Luciano Pavarotti, la colonna sonora che accompagna le prime pedalate, già in leggera salita, per lasciarsi alle spalle Piazza Marconi. Nel gruppo anche i partecipanti al Prosecco Cycling Gravel Contest, la corsa su strade bianche che per la prima volta accompagna la tradizionale prova su asfalto. Tutti insieme ma senza spingere, verrebbe da dire. Perché alla Prosecco Cycling, dove da tempo è incentivata la partecipazione delle bici a pedalata assistita e quest'anno i partecipanti non avevano neppure il numero appeso alla bici («Solo il nome, perché da noi nessuno è un numero», spiegano gli organizzatori), la lentezza non è una debolezza, ma una virtù. Chiedere, per conferma, ai ciclisti che in cima all'iconico Muro di Ca' del Poggio si sono fermati, piede a terra, per onorare il classico ristoro con Prosecco e scampi: ne sono stati serviti 200 chili. Pochissimi quelli che hanno tirato dritto.


L'APOTEOSI


Conclusa la corsa, appuntamento a Villa dei Cedri, dove i ciclisti, a proposito da valorizzazione dei prodotti del territorio, sono stati accolti dalla degustazione del tiramisù, un momento di assoluta dolcezza dedicato al dessert trevigiano per eccellenza, accompagnato dall'immancabile bicchiere di Prosecco. L'ultimo brindisi di una domenica da ricordare, anche grazie all'impegno di 350 volontari che hanno garantito ordine e sicurezza sulle strade. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino