Sorpresa, riapre l'osteria senza oste ma ora ci sarà lo scontrino

Cesare De Stefani: ancora guai con il fisco
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È quanto sta studiando Cesare De Stefani, che ha annunciato di essere pronto a «ridare vita» alla sua Osteria senz'oste, chiusa ad inizio febbraio ed ora riaperta «nel segno dell'ospitalità», ma con dispense vuote. E le grane per l'oste che non c'è non si esauriscono: nei giorni scorsi gli è stato recapitato un nuovo accertamento fiscale da parte dell'Agenzia delle Entrate. «Un atteggiamento vendicativo», taglia corto De Stefani, riferendosi alla nuova sanzione per evasione fiscale, questa volta da 9mila euro e riferita all'anno 2009, che dovrà pagare e contro cui si è già mosso con i suoi legali.



Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, non ha nascosto il suo compiacimento per la riapertura del casolare tra le colline di Santo Stefano, purchè il tutto avvenga nel rispetto delle regole. Regole che però a De Stefani stanno un po’ strette.

«Quali leggi e norme deve rispettare uno che decide per buon senso, ospitalità, educazione, di lasciare la porta aperta di casa propria, con il fuoco acceso nel camino, senza cibi né bevande, ma solo per offrire "un piatto de bona creanza"?» si interroga l'oste. De Stefani dice di essere «disorientato» dalle parole del sindaco. «Quelle dichiarazioni - afferma - danno l'idea che io voglia agire volontariamente al di fuori delle leggi».



Dopo aver aperto la porta del suo casolare, l'oste che non c'è si è mosso per studiare qualche modifica alla sua filosofia originaria: «Visto che con l'accertamento del fisco mi è stata affibbiata d'ufficio una partita Iva, allora l'utilizzerò per far emettere dalla cassa degli scontrini fiscali». Va da sè, però, che potrebbe rimanere il rischio che la gente consumi vino e cibo senza pagare, dal momento che l'osteria rimarrà senza oste.

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Il Gazzettino