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BELLUNO - L'Archivio del processo per il disastro della diga del Vajont, che contiene documenti risalenti al 1900 che hanno dimostrato la responsabilità umana per la tragedia legata alla frana e all'alluvione che il 9 ottobre 1963 provocò la distruzione di interi paesi e la morte di 1.910 persone, è entrato a far parte del Registro della Memoria del Mondo dell'Unesco. L'Archivio è stato incluso nelle 64 collezioni documentarie appena iscritte nel registro Memory of the World, che contiene un totale di 494 collezioni.
Memoria del Mondo
Il Registro della Memoria del Mondo comprende documenti provenienti da tutte le regioni del mondo custoditi su vari materiali che vanno dalla pietra alla celluloide, dalla pergamena al disco metallico.
Annunciando le nuove iscrizioni proposte da 56 diversi Paesi, la Direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, ha dichiarato «Il patrimonio documentario è la memoria comune dell'umanità. Deve essere protetto per la ricerca e condiviso con quante più persone possibile. E' una parte fondamentale della nostra storia collettiva». I documenti del processo sulla tragedia del Vajont, classificata dall'ONU come il primo di 10 disastri causati da errori umani e scientifici negli ultimi 50 anni, appartengono all'Archivio di Stato dell'Aquila, ma sono temporaneamente conservati presso l'Archivio di Stato di Belluno. Oltre alle carte dei processi penali, che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1971, per un totale di 250 fascicoli giudiziari (compresi quelli anteriori al 1900) vi è vario materiale allegato agli atti del processo (campioni di roccia, modelli, registrazioni sismiche, negativi e lastre fotografiche, registrazioni video). Il Vajont Trial Archival Fund, sottolinea l'Unesco, è ampiamente riconosciuto come fonte documentaria di importanza mondiale, come testimoniano le numerose e diverse opere di letteratura scientifica e culturale prodotte negli ultimi decenni.
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Il Gazzettino