Vaiolo delle scimmie, primo caso diagnosticato in Veneto. Paziente in isolamento a casa

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VERONA - Vaiolo delle scimmie, primo caso in Veneto diagnosticato a Verona, ​i test sono stati confermati dal laboratorio dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore di Negrar. Insieme a questo è stato diagnosticato un secondo positivo al S.Raffaele di Milano, con il supporto dell'Asst Sacco. 

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Vaiolo delle scimmie: nuovi casi

Entrambi i casi sono riconducibili a cluster internazionali. I pazienti sono ora in isolamento presso il loro domicilio, anche quello diagnosticato a Verona che si trova adesso nella sua casa in Lombardia dove viene seguito dagli infettivologi veneti grazie alla telemedicina. I pazienti sono sotto osservazione e in condizioni stabili non preoccupanti.

Vaiolo, quanti pazienti ci sono nel mondo?

Al 25 maggio il totale dei casi di vaiolo delle scimmie confermati nel mondo supera quota 200. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc, a quella data risultavano 219 casi confermati. Oltre 100 di questi casi confermati (118, secondo l'ultimo aggiornamento che però non ha ancora censito le ultime segnalazioni e vede anche l'Italia ancora ferma a quota 5) sono segnalati da 12 Stati membri dell'Ue/Spazio economico europeo, tra cui l'Italia. La maggior parte di queste infezioni sono state rilevate in giovani uomini, che si autoidentificano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm).



«Non ci sono stati morti. La presentazione clinica è generalmente descritta come lieve», aggiunge l'Ecdc. La maggior parte dei casi, spiega l'ente Ue, presentano lesioni cutanee in zone intime, elemento che «indica che la trasmissione probabilmente si è verificata durante uno stretto contatto fisico». Questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza legami epidemiologici noti con l'Africa occidentale o centrale, dove questa malattia è endemica, ricorda l'Ecdc. Il numero più elevato di casi in Ue si concentra in Spagna e Portogallo (rispettivamente 51 e 37 i casi inseriti nel conteggio Ecdc). I Paesi che segnalano casi al di fuori dell'Ue/See, includono il Regno Unito (71), e poi Argentina (1 caso sospetto), Australia (2), Canada (15), Israele (1), Stati Uniti (9), Svizzera (2), Emirati Arabi Uniti (1 con una storia di viaggio in Africa occidentale) e Marocco (3 casi sospetti). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino