Vaiolo delle scimmie: i casi nel Padovano sono 18. Arrivate 120 dosi del nuovo vaccino

Per prenotare basta scrivere una e-mail al Sisp, in questa prima fase è destinato alle fasce a rischio

Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie arrivato a Padova
PADOVA - Centoventi i vaccini contro il vaiolo delle scimmie arrivati ieri in provincia di Padova. Sessanta dosi sono state destinate all'Ulss 6 Euganea e altrettante...

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PADOVA - Centoventi i vaccini contro il vaiolo delle scimmie arrivati ieri in provincia di Padova. Sessanta dosi sono state destinate all'Ulss 6 Euganea e altrettante all'Azienda Ospedale - Università di Padova. Prende il via ufficialmente la campagna vaccinale per fronteggiare una delle emergenze che ha contrassegnato il territorio padovano negli ultimi mesi. Finora il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 ha segnalato 18 uomini positivi al virus Monkeypox, molti dei quali sono stati presi in carico dal punto di vista clinico e assistenziale dal reparto di Malattie infettive di via Giustiniani.

Il focolaio

La catena di contagi è partita all'inizio di giugno. In quell'occasione l'Ulss ha confermato un cluster di quattro pazienti positivi al virus del vaiolo delle scimmie, tutti riconducibili alla stessa filiera d'infezione. Il caso indice è un ragazzo di origini spagnole: il primo a ricevere la diagnosi di vaiolo delle scimmie nel suo Paese d'origine. Il giovane era giunto a Padova a fine maggio per una breve vacanza, per poi rientrare a casa in Spagna. Pare che i contagi siano stati veicolati da incontri fissati in chat. A fine giugno altri due ragazzi padovani, rientrati rispettivamente da Londra e da Madrid, sono poi risultati positivi al virus Monkeypox. Nel Padovano si è delineato uno dei cluster più grandi d'Italia. Ecco perché, in questa prima fase, si è stabilito di suddividere le dosi di vaccino attualmente disponibili tra le Regioni con il più altro numero di casi segnalati ad oggi: Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto.

I destinatari

Da oggi è possibile prenotare gratuitamente il vaccino contro il vaiolo delle scimmie per tutti coloro che rientrano nelle categorie individuate dal Ministero della Salute. Le persone interessate, potranno mandare una mail a: sisp.vaccinazioni@aulss6.veneto.it. Nella circolare del Ministero della Salute si legge: «Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l'efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. Tenuto conto dell'attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, verrà offerta inizialmente la vaccinazione alle prime categorie ad alto rischio». Ecco chi può richiedere la vaccinazione: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus e persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. «Tali soggetti - spiega la circolare - a più alto rischio potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori Hiv dei centri di malattie infettive e dei check point, ai centri Hiv e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili». Il vaccino antivaiolo si chiama Jynneos, è prodotto dall'azienda Bavarian Nordic ed è stato progettato per il vaiolo, ma non lascia cicatrici sul braccio. È infatti inoculato attraverso l'ago, come tutti gli altri vaccini di ultima generazione.

I sintomi

Il Dipartimento di Prevenzione consiglia di fare attenzione ai sintomi potenzialmente riconducibili al vaiolo delle scimmie tra cui febbre, spossatezza, dolore muscolare e ingrossamento dei linfonodi. Oltre a eruzioni cutanee, soprattutto nelle zone intime, particolarmente pruriginose. Secondo gli esperti, è necessario che entrino in quarantena solo le persone positive al vaiolo e con sintomi. Per i contatti stretti, quindi i casi sospetti, è sufficiente auto-sorveglianza per 21 giorni.

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Il Gazzettino