Il sindaco di Padova nei manifesti per il vaccino: esposto alla Corte dei conti della Lega

Manifesto per il vaccino con il sindaco Sergio Giordani
PADOVA - Primi fuochi d'artificio della campagna elettorale. I deputati della Lega Massimo Bitonci, Alberto Stefani, Arianna Lazzarini e Adolfo Zordan hanno depositato ai...

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PADOVA - Primi fuochi d'artificio della campagna elettorale. I deputati della Lega Massimo Bitonci, Alberto Stefani, Arianna Lazzarini e Adolfo Zordan hanno depositato ai ministri dell'Economia e dell'Interno un'interrogazione perchè verifichino se ci sia stato un danno erariale nella campagna per la vaccinazione che ha visto sui cartelloni alcuni volti noti, di persone comuni e dello stesso sindaco di Padova, Sergio Giordani.


Poteva essere effettuata almeno senza l'immagine del sindaco Giordani nell'anno di elezioni. Insomma per i leghisti i 120 mila euro spesi sapevano di pubblicità istituzionale, encomiastica, ripetitiva e indebita, con chiara finalità di propaganda e persuasione. E questo a pochi mesi dalle elezioni amministrative, che vedono la ricandidatura del sindaco in carica. Contributi a pioggia anche ad associazioni varie, utilizzando i 37 milioni di euro recuperati grazie al ricorso sul Fondo Perequativo dell'amministrazione Bitonci nel 2015. Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. Un attacco a tutto spiano che risente dei tempi: fra tre mesi si vota. E anche il candidato civico Francesco Peghin fa sapere che oggi potrebbe tornare nuovamente nell'agone politico dopo il Covid mostrandosi sui social con in braccio la sua cagnolina.

LA REPLICA

Che l'atmosfera si stia scaldando lo dimostra il fatto che Giordani non è rimasto indifferente. «Nel mese di dicembre era evidente come, senza una massiccia adesione alla terza dose di vaccino, avremmo avuto un disastro sanitario e un numero di morti inaccettabile. Sono orgoglioso di averci messo la faccia e ancora oggi ringrazio tutte le autorità che ci hanno dato man forte. Questo non certo per farmi pubblicità, ma perché in quelle settimane così dure con le piazze piene di no vax che insultavano medici e giornalisti chi ricopriva incarichi pubblici aveva il dovere civico di schierarsi dalla parte della salute senza se e senza ma. Quanto all'accantonamento deriva dalle linee guida europee e in analogia a quanto prevede da sempre la prassi per i finanziamenti comunitari, prevede che sia data ampia e trasparente comunicazione alla cittadinanza sia sui progetti sia sul fatto di come questi siano finanziati dall'Unione Europea tramite il piano NextGeneration-EU. Immagino e capisco che Bitonci, Fratelli d'Italia e il candidato sindaco scelto dalla destra abbiano l'esigenza forte di trascinare me e la città in una campagna elettorale aggressiva e sopra le righe, fa parte del gioco e non mi scompongo. Resta però evidente che Padova per ora ha bisogno di un sindaco in carica che segua i progetti, i problemi e curi giorno dopo giorno gli ingenti finanziamenti in arrivo: questo continuerò serenamente a fare.

I VERDI

Non è questo il solo piano polemico. I Verdi per un po' ci hanno pensato, poi hanno deciso che quelli doc sono loro e non i Verdi per l'Italia di Minasola e Menorello che sosterranno Peghin. Così ieri hanno chiarito. «Non permetteremo che qualcuno possa dar vita a giochetti volti a cavalcare l'onda mediatica delle tematiche ambientaliste, sfruttando il nome e la storia dei Verdi per trarne vantaggio elettorale. Uno squallido tentativo di imitare un pezzo di storia del nostro Paese. Abbiamo pertanto mobilitato i nostri avvocati per intraprendere un'azione legale» hanno detto i portavoce veneti.
 

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Il Gazzettino