PORDENONE - Primo provvisorio bilancio più che positivo della campagna di vaccinazione anti-influenzale sul territorio del Friuli occidentale. A poco più di un mese...
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LE SCORTEAlla vigilia dell'avvio della campagna anti-influenzale i vertici del Dipartimento di prevenzione dell'Aas5 avevano provveduto a immagazzinare nei frigoriferi quasi 61 mila dosi di vaccino. La scorsa settimana ne sono state richieste altre duemila: le dosi aggiuntive sono destinate a quei distretti territoriali che hanno esaurito le riserve in seguito a un incremento delle richieste anche da parte dei medici di medicina generale. Non è - ovviamente, visto che la campagna proseguirà anche nel mese di dicembre - che sia terminato l'intero quantitativo di scorte, ma è stato necessario rimpiazzare i frigoriferi dove si erano sguarniti. In pochissimo tempo sono dunque stati stanziati tredicimila euro per l'acquisto dei duemila vaccini aggiuntivi. Nel contempo si sono acquistate (al costo di 50 mila euro) anche ulteriori mille dosi di anti-pneumococcico, il vaccino che previene la polmonite e che viene consigliato dal medico in abbinata all'anti-influenzale nei casi in cui è ritenuto necessario per proteggere i soggetti maggiormente a rischio. Insomma, dopo il primo mese di prevenzione i risultati sembrano positivi. Il territorio della Destra Tagliamento si conferma - almeno stando ai primi provvisori dati - la zona regionale più virtuosa nel rispondere alla chiamata anti-virus e nel fare registrare il tasso maggiore di copertura: l'anno scorso si era superato il 61 per cento.
PRIMI RICOVERIE nonostante manchi ancora qualche settimana al picco dell'epidemia influenzale - previsto per fine dicembre, inizio gennaio come accaduto negli ultimi anni - ci sono già i primi ricoveri in ospedale. Al momento al Santa Maria degli Angeli risultano ricoverati due pazienti: si tratta di persone anziane che soffrono di patologie croniche, in particolare di carattere respiratorio, che si riacutizzano proprio in seguito alla contrazione del virus. I due pazienti non sarebbero in gravi condizioni, ma sono strettamente monitorati.
IL PERSONALEIntanto emerge un altro dato rispetto al tasso di copertura: quest'anno la corsa al vaccino almeno in questo primo mese si registra anche tra il personale medico e infermieristico (tradizionalmente il tasso di vaccinazione è piuttosto basso) a vaccinarsi e ricompreso tra le professioni più a rischio come gli appartenenti alle forze dell'ordine e agli insegnanti. Dal 24 ottobre a ieri il numero di vaccinati tra gli operatori sanitari era già superiore a quello registrato negli ultimi due anni nell'intero periodo della campagna. Decisamente un buon segnale che assume la forza dell'esempio rispetto ai cittadini.
D.L. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino