Terze dosi del vaccino, Fvg indietro di dieci punti rispetto alla media italiana: è allarme

Un centro vaccinale
Il Friuli Venezia Giulia sconta già un netto ritardo rispetto alla media nazionale per quanto riguarda prime e seconde dosi del vaccino contro il Covid. Gli ormai tanto...

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Il Friuli Venezia Giulia sconta già un netto ritardo rispetto alla media nazionale per quanto riguarda prime e seconde dosi del vaccino contro il Covid. Gli ormai tanto chiacchierati tre-quattro punti percentuali che il vicepresidente e assessore regionale alla Salute Riccardi non si stanca mai di rimarcare con rammarico, specificando poi le differenze interne allo stesso quadro regionale, con la provincia di Trieste che sconta una distanza ancora maggiore rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia. 


Ma ora, con la quarta ondata che preme vigorosamente alle porte della regione, è tempo di parlare quasi esclusivamente di terze dosi, con l’obiettivo di mettere ancora più in sicurezza la componente più fragile (nonché quella più anziana) della popolazione. Lecito quindi domandarsi: a che punto è il Friuli Venezia Giulia con i richiami “booster” del vaccino? Ancora una volta purtroppo i dati non sono buoni. E la forbice rispetto ai numeri nazionali stavolta è anche più ampia. 


L’AGGIORNAMENTO


Argomento terze dosi, le cose non vanno bene. La platea, per ora limitata agli over 60, alle persone immunocompromesse e ai circa 23mila friulani (senza limiti di età) che hanno effettuato la dose unica con il prodotto di Johnson&Johnson, non sta rispondendo come ci si attendeva. O meglio, come si sperava. Nei confronti del richiamo “booster” c’è troppa diffidenza. E lo testimonia il raffronto tra il dato già raggiunto a livello nazionale e quello invece del Friuli Venezia Giulia. La stessa forbice che si nota nelle prime e seconde dosi? No, purtroppo il quadro è peggiore. Notevolmente peggiore. Tra la media nazionale e quella della regione, infatti, al momento ci sono addirittura undici punti. 


I NUMERI


Nel dettaglio, il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto una copertura del 31,4 per cento rispetto alla platea interessata dalla somministrazione delle terze dosi del vaccino. L’Italia, invece, si posiziona molto più in alto, conquistando un buon 42,4 per cento rispetto agli aventi diritto al “booster”. Solo cinque regioni sono più indietro rispetto al Friuli Venezia Giulia: sono Basilicata (la peggiore, con solo il 18 per cento che ha ricevuto il richiamo extra), Calabria, Valle d’Aosta, Puglia e Marche. Il territorio con il risultato migliore, invece, è il Molise, dove l’85 per cento della platea è già protetto con tre dosi di vaccino. 


I DESTINATARI


In Friuli Venezia Giulia possono accedere alla terza dose le persone immunocompromesse (di tutte le età), chi ha ricevuto da almeno sei mesi il vaccino Johnson&Johnson (di tutte le età) e gli ultrasessantenni che hanno ricevuto almeno sei mesi fa la seconda dose. A loro vanno aggiunti gli operatori sanitari, per i quali ora si pensa all’obbligo di legge, nonché gli ospiti delle case di riposo e delle Rsa. 
A questo proposito, nei prossimi giorni inizieranno le operazioni anche nel Friuli Occidentale, dove la macchina è più in ritardo se si parla di residenze per anziani. 


Le prenotazioni della dose booster possono essere effettuate mediante tutti i canali già a disposizione dei cittadini: il call center regionale, il Centro unico di prenotazione (Cup), le farmacie convenzionate e la webapp (https://vaccinazioni-anticovid19.sanita.fvg.it/prenotazione). Per quanto riguarda gli operatori sanitari, è possibile prenotare il vaccino anche attraverso il servizio di Cup online. Il vicepresidente regionale ha auspicato una forte adesione dei cittadini alla somministrazione della dose booster e ha invitato tutti coloro che possono farlo a prenotare il richiamo che, a distanza di sei mesi dalla prima somministrazione, potenzierà gli effetti del vaccino aumentando la copertura anche nei confronti delle varianti del virus sviluppatesi dopo l’estate.

 

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Il Gazzettino