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VENEZIA - Un quarto degli ottomila ultraottantenni che ancora mancano all'appello sicuramente non si vaccinerà. Sono ben duemila i rifiuti espliciti che l'Ulss 3 veneziana ha registrato ieri, nel primo dei tre vaccino-day ad accesso libero e dedicato a chi è nato nel 1941 e alle classi superiori. Vaccinazioni che continuano anche oggi e domani, sempre al PalaExpo di Marghera, all'ospedale Civile di Venezia, al padiglione Rossi del Lido, al bocciodromo di Mirano, al palazzetto dello sport di Dolo e nella sede Aspo del Porto di Chioggia.
LA CHIAMATA
A questi duemila over 80 andranno anche aggiunti tutti quelli che non l'hanno comunicato all'Ulss Serenissima. «L'appello è di venire a vaccinarsi non perde la speranza Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'azienda sanitaria . Anche se in base al mese di nascita si sarebbero dovuti presentare venerdì, vengano pure oggi e domani. Noi siamo attrezzati e pronti». L'Ulss ha fatto questi conti, partendo dagli ottomila su un totale di 56.763 ultraottantenni che finora, nonostante le ripetute occasioni e chiamate, ancora non hanno effettuato la profilassi contro il Covid. Tolti i duemila che hanno detto di no, si ipotizza che la platea dei seimila disponibili si distribuisca equamente nei tre giorni. «Noi abbiamo preparato un migliaio di dosi al giorno spiega Sbrogiò . Ieri abbiamo avuto circa 600 accessi da parte degli anziani e così, nel corso della giornata, abbiamo deciso di aprire in tempo reale l'altro mezzo migliaio di posti disponibili appannaggio dei soggetti fragili, che sono l'altra categoria da andare a proteggere secondo le scale di priorità. Quella sul libero accesso è una scommessa, chi non è venuto sappia che è ancora in tempo».
I SOGGETTI FRAGILI
Per soggetti fragili si intendono quelli estremamente vulnerabili, perché affetti da malattie croniche, e i disabili gravi: rispettivamente 26mila e 24mila persone, coperte allo stato attuale al 40 e 50%. Ebbene, in poco più di un'ora, da mezzogiorno a dopo le 13, questo mezzo migliaio di appuntamenti sono andati bruciati, segno che c'è tantissima gente davanti al computer o allo smartphone che monitora se diventa possibile prenotarsi e che il tam tam sull'apertura degli appuntamenti viaggia speditissimo tra messaggi privati e post sui social.
Intanto, dopo la battuta d'arresto dei giorni scorsi, quando tutti i centri vaccinali hanno dovuto chiudere per carenza di vaccini, ora la macchina si è rimessa in moto, ma gira a metà potenza: ieri sono stati somministrati in totale poco più di 2.500 dosi, di cui un migliaio al PalaExpo (un terzo della sua capacità piena), quando mercoledì della scorsa settimana era stato toccato il record massimo con oltre 5mila.
Il Gazzettino