Panatta promuove i vaccini: «Mi prenoterò appena possibile»

Adriano Panatta
TREVISO - «Se oggi apre il portale, mi prenoto immediatamente. Ma nessuna corsia preferenziale: attenderò il mio turno». Adriano Panatta, 70 anni, si dice...

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TREVISO - «Se oggi apre il portale, mi prenoto immediatamente. Ma nessuna corsia preferenziale: attenderò il mio turno». Adriano Panatta, 70 anni, si dice pronto ad effettuare subito la prenotazione telematica per poter accedere alla vaccinazione. «Ho chiesto proprio ieri informazioni al sindaco, per capire come funzionerà questo nuovo sistema –confida il campione–, ma ovviamente informazioni tecniche. Io sarò vaccinato quando sarà il mio turno».


IL SUPPORTO
Residente a Treviso e quindi paziente della Usl 2, Panatta si dichiara “sostenitore al cento per cento” della campagna vaccinale. «Per fortuna non ho mai avuto problemi in questi 13 mesi, anche perché sono stato molto attento a non correre rischi –riprende–.In Rai veniamo tamponati ogni volta che entriamo in studio. Nell’ultima settimana ho fatto due tamponi, mi sono sempre tenuto controllato. Tuttavia il vaccino è la vera risposta per tutti». Lui e la moglie Anna, in quanto inclusi tra la fascia 65-70 e senza particolari patologie, non sono stati ancora chiamati dall’Usl. «Ed è giusto così. Noi aspetteremo, ma se c’è la possibilità di effettuare la prenotazione io sarò il primo a farlo. Se posso dare il mio contributo in favore di una battaglia di civiltà io ci sono. Per me e per gli altri». Anche sulle diverse opzioni il campione non ha preclusioni. «La sanità e i medici sapranno decidere ciò che è bene per me».
LA SENSIBILIZZAZIONE

All’inizio del lockdown lo scorso marzo il tennista, oggi imprenditore, aveva lanciato messaggi di prudenza e consapevolezza soprattutto ai giovani. Cercando di dare l’esempio con una condotta di vita ritirata e consapevole. E pochi giorni fa è stato presentato il progetto in cui Panatta è testimonial di uno spot anti Covid firmato dal regista Luciano Luminelli. Nel video una pallina da tennis di colore rosso, che rappresenta il virus, parte da Roma e oscurando i cieli delle principali città italiane atterra in piazza dei Signori, proprio dove si trova Adriano Panatta che, riconosciuto il virus, lo lancia lontano con un dritto. Il lancio provoca un cambio di colore e quello che durante il viaggio d’andata era un virus rosso, torna ad essere una normale pallina da tennis che rischiara i cieli per tornare a Roma. Due viaggi accompagnati dalle musiche del trevigiano Red Canzian: la prima struggente, “Sinfonia d’autunno”, che ci porta in un’atmosfera di paura ed attesa; la seconda invece, intitolata “La notte è un’alba”, ha parole che sembrano essere state scritte proprio per la situazione che stiamo ancora vivendo: “La notte è un’alba con gli occhi chiusi, se aspetti un po’ li riaprirai”.
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Il Gazzettino