Record negativo in provincia: oltre 1800 bambini non sono vaccinati

Record negativo in provincia: oltre 1800 bambini non sono vaccinati
PORDENONE - Ammontano a quasi mille 800 i bambini e i ragazzi di età compresa tra i 0 e i 16 anni che nel Friuli Occidentale non sono in regola con le vaccinazioni...

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PORDENONE - Ammontano a quasi mille 800 i bambini e i ragazzi di età compresa tra i 0 e i 16 anni che nel Friuli Occidentale non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Ma se per gli iscritti agli asili nido e alle scuole per l'infanzia è prevista a settembre l'esclusione tout court, gli altri potranno tranquillamente continuare a sedere dietro i banchi di elementari, medie e superiori (fino all'esaurimento dell'obbligo scolastico), salvo il pagamento di una multa. Non è possibile al momento poter disporre di un dato più preciso, perché l'Azienda per i servizi sanitari 5 sta completando la mappatura del territorio e, prossimamente, invierà gli elenchi degli inadempienti agli istituti scolastici. Ma la situazione è drammatica. 

 
L'ESPERTO
«Mille 800 è una cifra approssimativa, ma non distante dalla realtà, perché a Pordenone si registra la percentuale più alta di popolazione 0-16 anni della regione precisa Lucio Bomben, responsabile del Servizio di Prevenzione della Aas 5 che però si è molto ridotta rispetto agli inizi, prima delle due nostre missive inviate alle famiglie dei no vax, intervallate da un incontro vis à vis per chiarire i dubbi. Tutto questo iter ha assorbito molto del nostro tempo che è stato sottratto ad altre incombenze: un colloquio poteva durare anche un'ora e mezza. Da questo percorso è emerso che una buona parte si dichiara intenzionato a prendere in considerazione l'idea di invertire la rotta e quindi far vaccinare il proprio pargolo. Gli irriducibili, secondo una mia personale stima, vanno dal 5 al 6%, ma dobbiamo attendere ancora qualche settimana per capire come sono andate veramente le cose». A settembre sarà ormai passato un anno dall'entrata in vigore della legge sull'obbligo dei vaccini. Le famiglie no vax si troveranno quindi di fronte a un bivio, ma l'inosservanza verrà punita in modo diverso: la sospensione dell'iscrizione per gli iscritti a nidi e scuole per l'infanzia (bambini da 0 a 6 anni); una sanzione pecuniaria (una tantum, da 100 a 500 euro) per chi frequenta scuole elementari, medie e superiori (studenti da 6 a 16 anni).

BASTA DEROGHE«Non verrà più concessa alcuna deroga da parte della direzione regionale alla prevenzione e alla promozione alla salute continua Bomben se per i primi prevale il diritto alla salute individuale e collettiva, per la seconda categoria avrà la meglio il diritto allo studio. Così dispone la legge». In pratica, coloro che hanno concluso la materna scansando la scadenza dei termini per mettersi in regola con le profilassi obbligatorie, dal primo settembre passeranno alle elementari senza andare incontro ad alcun problema (sanzione a parte). Il 10 luglio scade il termine entro il quale, secondo la legge Lorenzin, le famiglie dovrebbero presentare alle scuole i certificati di avvenuta vaccinazione per l'iscrizione all'anno 2018-2019. In queste ultime ore però è spuntata una nuova ipotesi: il Governo sta pensando di posticipare l'adempimento a un momento successivo come peraltro prevedrebbe il Contratto di Governo. Non è quindi ancora detta la parola fine. I vaccini obbligatori sono 10: poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib (Haemophilus influenzae tipo B) contenuti nel vaccino esavalente; morbillo, rosolia, parotite contenuti nel trivalente Mpr (morbillo-parotite-rosolia). La vaccinazione contro la varicella è obbligatoria a partire dai nati nel 2017. Si tratta quindi di somministrare 2 vaccini combinati, a cui si aggiunge quello per la varicella. A quelli obbligatori si affiancano le vaccinazioni raccomandate e gratuite per i minori di età compresa tra zero e sedici anni. La legge 119 del 31 luglio 2017 ha introdotto l'obbligo vaccinale per i minori di età 0-16 anni e i minori stranieri non accompagnati. L'obiettivo è contrastare il calo delle vaccinazioni e l'insorgenza di epidemie. Anche in provincia ci sono stati focolai di morbillo.
Alessandra Betto 
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Il Gazzettino