Al via la campagna di vaccinazioni contro l'influenza, ma le farmacie non hanno le dosi

Al via la campagna di vaccinazioni contro l'influenza, ma le farmacie non hanno le dosi
VENEZIA - Parte la campagna vaccinale contro l’influenza, con la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) che nei giorni scorsi ha indicato il 12 ottobre come...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Parte la campagna vaccinale contro l’influenza, con la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) che nei giorni scorsi ha indicato il 12 ottobre come giorno per l’inizio delle somministrazioni ai pazienti negli ambulatori. Ma se per le categorie a rischio che hanno diritto alla gratuità, quest’anno a causa della compresenza del Covid-19 l’Ulss aumenta considerevolmente il numero delle dosi a disposizione dei medici di famiglia – da 102mila si passa a 167 mila, più 40% - si affaccia, invece, un problema grave per le farmacie che ancora non hanno certezze sulle loro forniture, da distribuire a pagamento per il resto dell’utenza.


Il tutto mentre, in generale, la richiesta di avere il vaccino è aumentata esponenzialmente proprio perché l’emergenza sanitaria da coronavirus sta spingendo anche chi in passato non ha mai fatto la profilassi, a chiedere di effettuarla per la prima volta. 
Sono previste tre tipologie di vaccini: l’adiuvato trivalente per le persone sopra i 65 anni, il quadrivalente per la fascia dai 6 mesi ai 64 anni, il quadrivalente per gli allergici all’uovo e le categorie speciali. Come si diceva, il vaccino viene dato gratuitamente a chi rientra in una categoria a rischio, quest’anno con due importanti novità: non più dai 65 anni in su, ma già dai 60 (gli anziani possono fare anche il vaccino antipneumococcico) e per la fascia pediatrica tra i 6 mesi e i 6 anni. E poi, ancora: le donne in gravidanza, i malati cronici a rischio di complicanze, i pazienti ricoverati in strutture di lungodegenza, i medici e i sanitari – di solito, non lo si direbbe, sono i più refrattari – gli addetti a un pubblico servizio e i donatori di sangue. La campagna è decisiva per almeno tre motivi, come spiegano dall’azienda sanitaria: il Covid e l’influenza avranno una sovrapposizione nei sintomi ed è fondamentale che molte persone siano vaccinate per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti; è importante che si vaccinino soprattutto i soggetti a rischio perché quante più persone aderiranno, tanto più saranno ridotte le complicanze da influenza; è opportuno che l’influenza non aggravi il lavoro dei medici di medicina generale, della sanità sul territorio, dei Pronto Soccorso degli ospedali. Senza dimenticare che, secondo alcuni studi condotti a livello internazionale, il vaccino antinfluenzale potrebbe dare una protezione in più contro il rischio di contagio da Covid.

«Puntiamo a ripetere i buoni risultati di copertura ottenuti gli scorsi anni e a migliorarli, in particolare per quanto riguarda le persone fragili – dichiara il direttore generale dell’Ulss Giuseppe Dal Ben – Lo scorso anno nel nostro territorio è stata raggiunta la copertura del 54,7% tra gli ultra 65enni, ottenendo così il terzo miglior dato nelle Ulss del Veneto, superiore alla media regionale che è stata del 53,9%. La vaccinazione è un gesto di condivisione, perché chi si vaccina protegge sé stesso e allo stesso tempo, tutte insieme le persone che si vaccinano creano una barriera verso la malattia. Servono senso civico, responsabilità e comportamenti rigorosi». Partendo il 12 ottobre, la campagna di fatto viene anticipata di almeno tre settimane rispetto agli scorsi quando veniva avviata dopo le festività di inizio novembre. I medici di medicina generale si stanno attrezzando: quest’anno gli appuntamenti saranno dati nel rispetto delle norme anti Covid e c’è chi, non avendo spazi sufficienti in ambulatorio, sta già cercando soluzioni alternative come, ad esempio, chiedere in prestito alcune sale di qualche oratorio parrocchiale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino