I 92 anni di Gentilini: «Serve una legge per rendere i vaccini obbligatori»

LO SCERIFFO Giancarlo Gentilini ha compiuto il 3 agosto 92 anni. Qui durante i festeggiamenti davanti a Ca' Sugana assieme al sindaco di Treviso Mario Conte
TREVISO - A 92 anni compiuti ieri, in mezzo agli amici di sempre, la grinta resta quella degli tempi migliori. Schiettezza compresa. E quando l’argomento scivola sulla...

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TREVISO - A 92 anni compiuti ieri, in mezzo agli amici di sempre, la grinta resta quella degli tempi migliori. Schiettezza compresa. E quando l’argomento scivola sulla questione vaccini e il nodo Green pass, Giancarlo Gentilini è netto, impossibile da fraintendere: «Serve una legge - scandisce - una legge che renda obbligatorio vaccinarsi. Solo così si supereranno i problemi, le tensioni e le incomprensioni di questo periodo». Lo Sceriffo tiene banco mentre festeggia il compleanno nel cuore della “sua” Treviso: un brindisi, una stretta di mano, una telefonata. Ma in mezza a tanta spensieratezza ci infila anche riflessioni affilate come rasoi. 


LA CONVINZIONE
Sui vaccini non ha mai avuto dubbi o incertezze. Da quando, a inizio anno, è iniziata la campagna di sensibilizzazione sulla necessità di contrastare l’epidemia, ha voluto essere tra i primi a prendere il siero e ha spinto anche chi gli stava attorno a seguirlo. E oggi dice: «Sono molto sincero, se mi invitano a cena e so che qualcuno non è vaccinato, dico no. Me ne resto a casa. Non ci vado. Vaccinarsi è un dovere verso se stessi e gli altri. Per questo ribadisco che serve una legge per regolare una questione così importante». Ed è talmente convinto della sua posizione che non ha esitato a farla conoscere a tutti: «L’ho detto anche a Luca Zaia - afferma - c’è bisogno di obbligare la gente a vaccinarsi». 


LE CONTROMISURE
Le proteste No vax le trova inutili e se ne tiene alla larga. E anche sul Green pass ha la sua ricetta: «Servono multe pesanti per chi non rispetta le leggi, per chi non si vaccina o non vuole farsi in Green pass. Non certo i 400 euro di adesso, ma mille o duemila euro. Di fronte a simili somme, uno ci pensa due volte prima di non rispettare quello che viene chiesto. Del resto stiamo parlando della difesa della salute e non si scherza». Si schiera però dalla parte dei commercianti e degli esercenti che, a 48 ore dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass, non sanno ancora come comportarsi: «Se ci fosse una legge - rincara lo Sceriffo - tutti i controlli spetterebbero alle forze dell’ordine, le uniche autorizzate a far rispettare la legge e questo toglierebbe un peso a tutti i gestori di negozi, bar, osterie, ristoranti, alberghi e via discorrendo. I controlli sarebbero a loro carico di polizia, carabinieri, polizia locale, guardia di Finanza. E con la paura di prendersi una multa salata, voglio proprio vedere in quanti avrebbero ancora voglia di trasgredire». 


IL RICORDO


Il tema vaccini ha tenuto banco, ma c’è stata anche tanta leggerezza. Davanti al ristorante ai “Due Mori”, tappa fissa di tutte le puntate in centro di Gentilini, i brindisi si sono sprecati. A salutarlo sono venuti un po’ tutti: Antonella Tocchetto, consigliere del Pd con cui lo Sceriffo bisticcia spesso ma che accoglie sempre con grandi sorrisi; i pupilli di sempre Giuseppe Basso e Sandro Zampese. E poi il sindaco Mario Conte, con cui non sono abbondati abbracci e foto. E in mezzo a tanta allegria non è mancato il momento del ricordo. Gli altri anni, fino a quando è stato possibile, a festeggiare il compleanno di Genty c’erano sempre le “ostesse” della città: la Bepa di Muscoli e la Ettorina di Arman. Non ci sono più e il loro vuoto difficilmente verrà colmato. L’allegra brigata, schierata con i calici in mano davanti ai Due Mori, ha voluto ricordarle con affetto: «Loro ci sono sempre state, mi hanno sempre fatto sentire loro vicinanza e il loro affetto. Mi mancano molto, ma so che ci stanno guardando da lassù».
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Il Gazzettino