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Il centralino del Cup è preso d’assalto dai trevigiani che devono partire per le vacanze: oggi metà delle chiamate arriva da persone che chiedono di poter spostare la data del richiamo per il vaccino anti-Covid. Sono molti quelli che non vedono l’ora di andare in vacanza. Ma sono tanti anche quelli che non voglio per questo rischiare di saltare la chiusura della profilassi contro il coronavirus. Il risultato è che in questi giorni il centralino dell’azienda sanitaria deve gestire centinaia di telefonate per spostare la somministrazione della seconda dose. E nei limiti del possibile, le richieste vengono assecondate. «Su dieci chiamate al Cup, in questo periodo quattro o cinque vengono fatte per chiedere di spostare l’appuntamento – conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – e se non ci sono difficoltà insormontabili, procediamo con il cambio di data».
A POCHI PASSI DA CASA
Dalla prossima settimana arriverà una mano anche dalle farmacie. Sono 100 quelle trevigiane che hanno dato la propria disponibilità a eseguire le vaccinazioni anti-Covid. Non solo per gli over 60, come previsto inizialmente, con Johnson & Johnson (monodose).
IL PATENTINO
Tra ieri e oggi l’Ordine dei farmacisti di Treviso porterà a termine l’ultimo corso pratico prima dell’accreditamento. I farmacisti riceveranno il patentino di vaccinatori dopo aver seguito delle lezioni teoriche, aver frequentato un tirocinio di almeno 4 ore nei centri vaccinali dell’Usl e, infine, aver partecipato all’ultima fase della formazione gestita appunto dall’Ordine.
LE TEMPISTICHE
Sulla carta si potrà partire già la settimana prossima. «Ma ci sono delle questioni organizzative da risolvere: indicativamente le prime iniezioni anti-Covid in farmacia potranno essere eseguite dal 20 giugno in poi», prevede Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite. L’Usl della Marca, dal canto proprio, sta già mettendo a punto la consegna delle dosi di vaccino alle farmacie attraverso un grossista: «La macchina della distribuzione è stata messa in moto», dice il direttore generale Francesco Benazzi.
SERVIZIO CAPILLARE
Oltre alla disponibilità, ogni farmacia potrà partire quando sarà pronta sul piano dell’organizzazione. L’avvio dei piani ferie non aiuta. La disponibilità, però, è massima. «Partiremo progressivamente. Ma faremo la nostra parte. Questi servizi caratterizzeranno la futura figura del farmacista. Come presidi, ci stiamo attrezzando al meglio – sottolinea Livio Patelli, titolare della farmacia Patelli con sede nella piazza del Quartiere Latino di Treviso – non si partirà di punto in bianco. L’idea è di dedicare qualche giorno alla settimana alle vaccinazioni anti-Covid, prevedendo delle fasce orarie. Ma siamo pronti a raccogliere la sfida». Anche per il futuro. «Se il vaccino contro il coronavirus dovesse diventare stabile – conclude Patelli – le farmacie, assieme ai medici di famiglia e agli altri servizi, potrebbero garantire una capillarità che non sarebbe raggiungibile in altro modo».
M. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino