Vaccini ed effetti avversi, medico sospeso senza stipendio. Il dg Benazzi: «Non rispettato il codice di comportamento»

Valerio Petterle e Francesco Benazzi
VITTORIO VENETO - «La sospensione di Valerio Petterle è doverosa». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, non usa mezzi termini in...

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VITTORIO VENETO - «La sospensione di Valerio Petterle è doverosa». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, non usa mezzi termini in merito al provvedimento disciplinare riguardante il medico necroscopo 63enne di Vittorio Veneto, sospeso dal lavoro per due mesi, dall'inizio di aprile alla fine di maggio, con annesso taglio dello stipendio. Il nodo sta nel fatto che il dottore ha parlato con dei giornali, in particolare con il quotidiano La Verità, evidenziando un aumento delle morti improvvise senza la necessaria autorizzazione dell'azienda sanitaria per cui lavora. «C'è un codice di comportamento interno per i dipendenti che è stato accettato e condiviso - chiarisce Benazzi - tra l'altro Petterle aveva già ricevuto una segnalazione nel 2020 per un caso simile. Non si vuole mettere a tacere nessuno. Ma le regole, che tutti conoscono, vanno rispettate. Altrimenti si arriva all'anarchia».

LA POSIZIONE
Il dottore, dal canto proprio, smentisce nel modo più assoluto di aver mai collegato le morti improvvise con eventuali effetti collaterali del vaccino anti-Covid, anche a lungo termine. Resta il fatto che le prese di posizione non sono passate inosservate. A partire da quella relativa al fatto che metà delle morti improvvise degli ultimi mesi sarebbero riconducibili proprio alla Sads, la sindrome della morte improvvisa nell'adulto. E questo ha infiammato il mondo dei Free-vax e dei No-Vax. Tanto che Riccardo Szumski, l'ex sindaco e medico di Santa Lucia di Piave radiato dall'Ordine di Treviso (verdetto sospeso in attesa dell'esito dei ricorsi), ha subito bollato il provvedimento disciplinare nei confronti di Petterle come «rappresaglia dell'Usl per le sue divulgazioni sulle autopsie».

LA REPLICA


«Le cose non stanno affatto così - sottolinea Benazzi - la sospensione è stata proposta perché i dipendenti hanno l'obbligo di informare la direzione quando ci si rivolge alla stampa». Ciò che preoccupa, però, è anche e soprattutto il merito delle dichiarazioni di Petterle. C'è effettivamente un aumento delle morti improvvise? E alla luce di queste sarebbe opportuno eseguire più esami post mortem? «Abbiamo indicazioni dai nostri medici che dicono che non c'è assolutamente alcuna correlazione con le vaccinazioni - mette in chiaro Benazzi - l'epidemia da Covid ha debilitato molte persone. E a questo si è aggiunto il periodo di lockdown che ha rallentato il normale accesso alle visite e ai servizi di screening. Purtroppo oggi dobbiamo fare i conti anche con questa situazione».
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Il Gazzettino