«Seconda dose del vaccino in vacanza»: la proposta delle Regioni. «E poi superare l'Rt», ritenuto inaffidabile

«Seconda dose del vaccino in vacanza»: la proposta di Fedriga. «E poi superare l'Rt»
Seconda dose del vaccino anti Covid in vacanza per i turisti? Per Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg e  della Conferenza delle Regioni, è qualcosa che si...

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Seconda dose del vaccino anti Covid in vacanza per i turisti? Per Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg e  della Conferenza delle Regioni, è qualcosa che si può fare. «Avremo un confronto come Regioni con il Commissario Figliuolo» per verificare la possibilità che a una persona vaccinata con la prima dose possa essere somministrata la seconda dose in vacanza». Stiamo vedendo se è possibile organizzare questo, stiamo lavorando ma siamo di fronte alla campagna vaccinale più grande della storia dell'umanità. Molte cose si possono risolvere, altre sono molto difficili, qualche disagio può esserci».

Superare l'Rt

L'indice di contagio del coronavirus in Italia passa dallo 0.85 della scorsa settimana a 0.89. L'incidenza secondo gli ultimi calcoli sarebbe ancora in discesa dal valore 146 registrato nel monitoraggio della scorsa settimana, arrivando ora a 127. «La prima cosa da superare oggi, vista anche la situazione contingente, è l'indice Rt che oggi andiamo a valutare». Ha sottolineato Fedriga, che lo ritiene poco affidabile. In alternativa, per Fedriga «un indice da tenere in considerazione è il Rt ospedaliero: fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare segnale importante, e che non dà una visione distorta».

 

Cosa vogliono le Regioni

«La Conferenza Regioni ha sempre votato all'unanimità, ha proposto di spostare coprifuoco almeno dalle 22 alle 23 e io voglio rappresentare le scelte unanimi di tutti i governatori. Trovo fastidioso che quando la Conferenza ha detto cose che alcuni partiti politici condividevano, io piego la Conferenza a un volere politico; quando la Conferenza dice qualcosa che non va bene allora perfino Fedriga non dice quello che dice Salvinì. Se ci sono forze politiche che aderiscono alle richieste delle Regioni io sono contento» che sia «Salvini, ma anche se è Grillo, Meloni, Berlusconi».

 

Vaccini nelle regioni, il nodo adesioni

«Le Regioni si sono organizzate per fare moltissimi vaccini», le cui quantità sono aumentate. Ora però, «manca un tassello importante: le adesioni, in alcuni casi non sufficienti», dunque è positivo «aprire il target perché manca chi vaccinare e invece occorre arrivare il più possibile a tutti i cittadini del Paese». Lo ha detto ancora il presidente della Conferenza delle Regioni, rivolgendo un appello: «Le persone che sono nel target ma non hanno ancora aderito, lo facciano perché poi si correrà il rischio di dover aspettare qualche settimana» Fedriga ha ribadito che anche in Fvg ci sono «fasce di età che hanno aderito al di sotto delle aspettative, come 60/70», precisando che questo è «un problema». Per difendersi «c'è una specie di resistenza a fare vaccini, invece dobbiamo far capire alle persone l'importanza di partecipare alla campagna vaccinale, vedo tanti contrari ai vaccini che sono quelli che più vorrebbero tornare alla vita normale». In questo senso, Fedriga ha ricordato il dibattito intorno al vaccino AstraZeneca: «Dobbiamo vedere con fiducia il fatto che fu sospeso per qualche giorno», intendendo dire che c'è una attenta «sorveglianza».

 

Il sottosegretario Sileri

«Dobbiamo andare per gradi, facendo solo ed esclusivamente passi in avanti e non indietro. Credo che osserveremo un aumento di contagi nella popolazione più giovane. Ma questo non dovrebbe comportare un aumento rilevante del numero delle ospedalizzazioni. Per questo penso che da metà maggio potremo procedere con ulteriori riaperture. Penso, ad esempio, a coloro che organizzano matrimoni, che al momento sono quelli più indietro rispetto alle riaperture», ha detto invece il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta", su Radio Cusano Campus. «La cosa importante - ha sottolineato Sileri - è avere una tabella di marcia, non si può dare una data, però si può dire che le vaccinazioni stanno andando molto bene e arrivati a un certo target riusciremo a fare le cose. È importante dare una scaletta di riaperture come abbiamo fatto nell'ultimo decreto, che penso riusciremo ad anticipare ulteriormente grazie all'andamento delle vaccinazioni e dei dati che stanno andando meglio anche se non in maniera eccezionale per quanto riguarda il numero dei contagi. Oggi è molto più probabile che si contagi un giovane perché non ha fatto il vaccino, ma è molto meno probabile che questo finisca in ospedale rispetto ad un over 60».

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Il Gazzettino