A Belluno 1361 vaccini di media, la dg Carraro: «Possiamo fare meglio» Il grafico giorno per giorno

Vaccinazioni anti covid all'oratorio di Cavarzano di Belluno
BELLUNO Rispetto alla media veneta, la percentuale di persone vaccinate contro il covid a Belluno è alta. Su questo non ci sono dubbi. Ma il dato deve essere...

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BELLUNO Rispetto alla media veneta, la percentuale di persone vaccinate contro il covid a Belluno è alta. Su questo non ci sono dubbi. Ma il dato deve essere contestualizzato. Limitandosi a guardare i numeri forniti da Azienda Zero relativi all’ultimo mese, si intravedono margini di ulteriore miglioramento (che probabilmente dipende più dalle scorte che dalla capacità della macchina vaccinale): dal 25 marzo ad oggi l’Ulss 1 Dolomiti ha somministrato una media di 1.361 vaccini al giorno con alcuni picchi oltre le 2mila dosi. A livello italiano, il commissario straordinario Figliuolo sta spingendo per arrivare alle famose 500mila dosi al giorno (finora è accaduto soltanto due volte, il 29 e il 30 aprile) ed è probabile che nei prossimi giorni ci sarà un’accelerazione generale.

IL TRAGUARDO
Ieri mattina, intanto, l’Ulss 1 Dolomiti ha raggiunto le 89.583 dosi somministrate da inizio campagna vaccinale e a metà pomeriggio il numero è balzato a quota 90.388 (di cui 29.500 totalmente immunizzati). «Stiamo viaggiando bene» commenta il direttore generale Maria Grazia Carraro. Entro il 12 maggio, calcolando le persone che si sono già prenotate, si dovrebbe raggiungere la copertura del 96% degli ultra 80enni, dell’80% dei 70-79enni e del 57% dei 60-69enni. Se però si guarda all’ultimo mese e mezzo si nota che rispetto a fine marzo – periodo in cui l’Ulss riusciva a superare senza problemi le 2mila dosi al giorno – il ritmo è rallentato. Per capirci: il mese di aprile conta 12 giorni in cui sono state vaccinate meno di mille persone. Poi c’è stata una piccola ripresa a maggio. I primi due giorni hanno segnato rispettivamente 2023 e 2247 dosi somministrate nell’arco di 12 ore. Ma il dato è calato in quelli successivi. Dal 29 aprile al 5 maggio sono stati somministrati in media 1.626 vaccini al giorno. Di certo, si vaccina di più nei fine settimana. In quello in arrivo sono attese oltre 3mila persone nei drive-in e nelle sedute vaccinali sparse sul territorio.

«POSSIAMO MIGLIORARE»
«Abbiamo margine per fare meglio – spiega il direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti – Attualmente ci sono posti liberi per tutti. Per noi riuscire a migliorare la copertura è prioritario». Ci sono ancora 82 posti disponibili per estremamente vulnerabili, 39 per disabili gravi, un migliaio per conviventi delle persone fragili e care-giver. E l’appello, di nuovo, è rivolto ai sessantenni che rispetto alle altre categorie dimostrano più resistenza nel prenotarsi attraverso il portale. Di conseguenza alcune province hanno cominciato a vaccinare la categoria successiva, quella dei cinquantenni. Ma non è la linea seguita da Belluno: «Cerchiamo di raggiungere la soglia più alta possibile delle categorie previste, rafforzando l’informazione. Abbiamo comunque un bel numero di persone da vaccinare, circa 10mila cittadini tra i 60 e i 79 anni, prima di passare ai cinquantenni».

DATE E CATEGORIE


Nel portale dell’Ulss rimangono disponibili posti per over 60, estremamente vulnerabili, disabili, conviventi e care-giver di immunodepressi e disabili (secondo normativa - senza limiti di età). Lo sforzo è trasversale. Dall’azienda sanitaria ai numerosi medici di medicina generale che si sono resi disponibili a vaccinare i cittadini. Oggi, 7 maggio, ci saranno due sedute vaccinali a Santo Stefano di Cadore e ad Auronzo di Cadore. Domani in Alpago e a Borgo Valbelluna. Domenica di nuovo a Borgo Valbelluna. Mercoledì a Sedico e Sospirolo, e ad Alano e Quero-Vas. Giovedì, infine, a Cesiomaggiore e San Gregorio. Buone notizie anche dalle case di riposo. Il binomio vaccini-contagi bassi permetterà alle strutture per anziani di attrezzarsi per le visite controllate dei familiari. «Alcune hanno adottato soluzioni tecniche, altre no – chiarisce il direttore dei servizi Socio sanitari, Sandro De Col – Ma credo che per fine maggio-inizio giugno tutte le strutture permetteranno l’ingresso ai parenti».
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Il Gazzettino