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Un mese di attesa. Poi, in Veneto, chiunque potrà prenotare la seduta vaccinale. Sedicenni, maturandi, universitari, ventenni, trentenni. Non ci saranno più distinzioni tra classi di età, la parola “coorte” che dall’inno di Mameli era tornata d’attualità con la campagna di profilassi e i blocchi anagrafici, rischia di finire nuovamente nel dimenticatoio: dal 16 giugno chiunque potrà prenotare il vaccino anti-Covid. L’annuncio è arrivato ieri, nella consueta diretta social e televisiva, dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Che ha anche ribadito: «Ci servirebbero più vaccini».
Regione Veneto, la nuova App per le prenotazioni dei vaccini
LE PRENOTAZIONI
Zaia ha detto che la “macchina” veneta potrebbe tranquillamente funzionare con 100mila vaccini al giorno: «Dalla prossima settimana avremo 210mila dosi ogni sette giorni, una fornitura che con i nostri 60 centri vaccinali e i 1.300 operatori potremmo esaurire in 48 ore, ci tocca diluire le dosi per tenere aperte le strutture tutta la settimana». Così anche le prenotazioni procedono con il contagocce. Ieri c’erano 2mila posti liberi, disponibili per gli over 40. Da oggi ci saranno altri 80mila posti disponibili, sempre dai 40 anni in su, per prenotazioni dal 9 al 16 giugno. Beninteso, per “fragili” e “vulnerabili” ci sono posti dedicati. E se nessuno prenota? O se prenotano in pochi? «Se non vediamo posti occupati, apriamo ulteriormente», ha detto Zaia. Per poi specificare: «Dal 16 giugno sarà un “liberi tutti”». Quindi anche per i sedicenni.
IL RICHIAMO
Novità sul fronte delle seconde dosi che, per Pfizer e Moderna, sono state portate a 42 giorni, cioè 6 settimane.
TURISMO
Il Veneto è pronto a vaccinare non solo gli operatori dei Grest e dei centri estiva, ma anche gli operatori del turismo con «un progetto ad hoc», anche se per questi ultimi il governatore non ha fornito dettagli. «Posso dire che, avendo per il 67% ospiti stranieri, il comparto turistico veneto rischia di soffrire maggiormente non a luglio o ad agosto, ma nella fase iniziale della stagione estiva a causa dei messaggi come quelli sul coprifuoco». Il governatore ha inoltre ribadito che il Veneto è pronto a fare i richiami dei vaccini ai turisti: «Anche agli stranieri, vogliamo essere degli apripista, basta che ci autorizzino. Per quanto riguarda gli italiani, la procedura sarebbe semplice: il visitatore viene in vacanza in Veneto, si fa da noi la seconda dose, poi quando ritorna a casa va dalla propria Ulss per farsi registrare l’avvenuta vaccinazione. Noi abbiamo l’anagrafe vaccinale, ma non tutte le Regioni ce l’hanno».
LA SVOLTA
Come già detto dal commissario per l’emergenza coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, nella visita a Mestre giovedì scorso, giugno sarà il mese della «svolta». «Se l’Italia avrà una fornitura di 24 milioni di dosi, noi in Veneto dovremmo averne un milione e 200mila, ben che vada un milione e 300mila. A quel punto saremo davvero al giro del palo», ha detto il governatore.
OSPEDALI
Mentre il bollettino registra 282 nuovi contagi in Veneto e altri 10 decessi, gli ospedali si preparano alla ripartenza. «Stiamo preparando un piano di recupero delle liste di attesa», ha detto l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, riferendosi sia alle visite specialistiche che agli interventi programmati. Con buona parre del personale dirottato sulle vaccinazioni, oggi per un semplice esame del sangue bisogna aspettare anche due settimane. L’obiettivo, ha detto Zaia, è di recuperare da giugno. Per quanto riguarda l’epidemia, meglio ancora va il Friuli Venezia Giulia che per il secondo giorno consecutivo non ha registrato decessi.
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Il Gazzettino