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PORDENONE E UDINE - Nel Friuli Venezia Giulia che arranca nella campagna vaccinale riferita alla terza dose, c'è un ulteriore elemento che contribuisce al rallentamento delle operazioni. E che soprattutto in provincia di Pordenone rappresenta una mancata occasione quasi inspiegabile, specie di fronte ai ritardi che si registrano nelle prenotazioni per i richiami del vaccino, con attese che negli hub del Friuli Occidentale superano anche i 30 giorni. Si sta parlando della possibilità, ad oggi quasi inesistente, di ricevere la terza dose nell'ambulatorio del proprio medico di famiglia. Dovrebbe rappresentare la soluzione più a portata di mano, si pensi ad esempio alle persone anziane, e invece l'operazione si è praticamente arenata, nonostante l'esperienza di quasi 12 mesi di campagna vaccinale.
IL NODO
I medici di base sono poco coinvolti in questa fase decisiva della pandemia.
PORTA A PORTA
Un altro capitolo, e un altro tasto dolente, è quello delle vaccinazioni a domicilio, dedicate alle persone che per ragioni di salute non possono spostarsi da casa. La macchina dell'Azienda sanitaria (quindi il Dipartimento di prevenzione) in questo momento è ferma, ingolfata dal tracciamento dei contagiati e impegnata a pieni giri nella campagna vaccinale organizzata nei centri sparsi per tutta la regione. Ancora una volta, quindi, spetterebbe e spetterà ai medici di base contattare i propri pazienti non autosufficienti per le somministrazioni a domicilio. Ma allo stato attuale, soprattutto nel Friuli Occidentale, la maggior parte dei grandi anziani è ancora in attesa della terza dose in casa. Si tratta delle persone più a rischio.
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