Macedoni e albanesi tornano dalle vacanze e scoppia un focolaio: 35 positivi in pochi giorni

Turisti di rientro dalle vacanze
BELLUNO Potremmo chiamarlo il focolaio dell’Est. 35 positivi che negli ultimi giorni hanno fatto schizzare verso l’alto il numero di nuovi casi a Belluno sono persone...

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BELLUNO Potremmo chiamarlo il focolaio dell’Est. 35 positivi che negli ultimi giorni hanno fatto schizzare verso l’alto il numero di nuovi casi a Belluno sono persone rientrate dall’area dei Balcani e in particolare dalla Macedonia. Partiti negativi, sono tornati positivi. Perciò è scattata la quarantena. Nello specifico sono 23 macedoni, 7 kosovari e 5 albanesi. La maggior parte di loro risiede nel Feltrino e in Alpago. Ma l’incremento dei nuovi positivi è avvenuto in tutte le province del Veneto. Treviso ha segnato un +200 (anche qui a causa di un gruppo consistente di macedoni), Rovigo invece +49. Belluno, che ha poco meno degli abitanti di Rovigo, +29: una percentuale più bassa rispetto a quella della maggior parte delle province venete, ma pur sempre il valore più alto fatto registrare da Belluno da maggio a oggi.

LE REGOLE
L’Ulss Dolomiti ricorda che chi rientra da determinati stati o semplicemente vi transita o vi soggiorna nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia, deve effettuare un test molecolare o antigenico e ottenere un risultato negativo nelle 72 che precedono l’arrivo in Italia; poi sottoporsi a un periodo di isolamento fiduciario di cinque giorni e attivare la sorveglianza sanitaria, contattando il Dipartimento di Prevenzione all’indirizzo mail covid_19@aulss1.veneto.it o al numero 0437.514343; infine deve effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento o della quarantena (è gratuito) e compilare il formulario digitale di localizzazione, da presentare in cartaceo o sul proprio dispositivo mobile a chiunque debba eseguire i controlli. I paesi che rientrano nell’ordinanza sono: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. 

LA RACCOMANDAZIONE
Il focolaio bellunese però è partito da persone rientrate dall’est Europa. Da qui l’appello dell’Ulss Dolomiti: «Si raccomanda a tutti coloro che negli ultimi 10 giorni sono tornati dall’area Balcanica e che non lo avessero ancora fatto di sottoporsi urgentemente a tampone». L’obiettivo è di arginare quanto più possibile il focolaio ed evitare che si allarghi a macchia d’olio. Il tampone, per queste persone, è gratuito e ad accesso libero nei seguenti drive-in: Belluno-Ospedale, tutti i giorni, festivi inclusi, dalle 8.30 alle 12.30; Feltre-Anzù (dal primo settembre ricollocato all’ex Marangoni con orario dalle 13.30 alle 17.30), dal lunedì al sabato (festivi esclusi), dalle 8.30 alle 12.30; Agordo-Tamonich, martedì, giovedì e sabato (festivi esclusi), dalle 9 alle 10; Tai di Cadore, martedì, giovedì e sabato (festivi esclusi), dalle 13 alle 15.

LE CIFRE


I bellunesi con il virus sono 190. E la maggior parte delle nuove positività si colloca al di sotto dei 65 anni, «attestando – sottolinea l’Ulss Dolomiti – che le alte coperture vaccinali negli over 65enni riducono in modo molto importante i numeri di infezione». Il numero più alto riguarda i 45-64enni: sono ben 30. Seguono i 25-44enni e i 15-24enni. Per i più giovani e per le persone con più di 60 anni non ancora vaccinate è previsto l’accesso libero nei drive-in dell’Ulss. Ieri è stato attivato anche quello al Palaskating di Sedico, in collaborazione con Luxottica. Sarà operativo tutti i giorni dalle 15 alle 20. 
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Il Gazzettino