Vacanze Veneto, in tanti rinviano le ferie estive a ottobre: «Ci sarà il boom dei last minute». Con un sogno proibito

Vacanze Veneto, in tanti rinviano le ferie estive a ottobre: «Ci sarà il boom dei last minute». Con un sogno proibito
PADOVA Estate all'insegna dell'incertezza da Covid. E in molti decidono di rinunciare alle classiche ferie di luglio e agosto preferendo rinviare a ottobre, confidando in...

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PADOVA Estate all'insegna dell'incertezza da Covid. E in molti decidono di rinunciare alle classiche ferie di luglio e agosto preferendo rinviare a ottobre, confidando in tempi migliori e senza il rischio di ritrovarsi bloccati ancora a casa. Proibite le destinazioni extraeuropee almeno fino al 31 maggio, totale incognita sui mesi successivi forse ancora in piena pandemia, i turisti veneti saltano a piè pari i mesi canonici e pensano direttamente all'autunno. Con una mèta su tutte: le Maldive.

L'ARCIPELAGO Per i tour operator non si riparlerà di turismo intercontinentale prima di ottobre, mese per cui i tour operator stanno lavorando a voli Covid tested, riprogrammando anche le prenotazioni di questa primavera. Giancarlo Reverenna, presidente Fiavet Veneto, la Federazione delle agenzie di viaggio che aderisce a Confcommercio e Confturismo, precisa: «Quest'anno prevediamo molte prenotazioni last minute a causa di questa condizione di incertezza. Lufthansa Group suppone di tornare a pieno regime nel 2024 con una progressione dell'aumento dei voli media del 20% annuo. Il turismo ragionava, da prodotto maturo, sulla destagionalizzazione; ora che si è azzerato, invece, si trova a dover ricreare i flussi». Per Stefano Scanziani, responsabile della filiale dell'agenzia di viaggi Bios Tour di Albignasego, in provincia di Padova, «in questo clima l'unica sicurezza è che i turisti avvertono la necessità di evadere e di andare il più lontano possibile». Nell'arcipelago delle Maldive, ad esempio. «Non potevamo venderle, ma chi aveva ragioni professionali e riusciva ad arrangiare il volo, ci andava semplicemente presentando il tampone molecolare richiesto dai Paesi extra Ue». Sugli altri gradini del podio dei desideri si posizionano il Madagascar e Zanzibar, anche grazie ai pochi casi accertati di Covid-19, «ma suscitano nel cliente dubbi sulla situazione sanitaria africana e sull'affidabilità dei dati trasmessi». «Sicuramente la richiesta delle Maldive non ha pari - aggiunge Scanziani - perché la gente vuole una realtà priva di pericoli come un'isola in mezzo all'oceano, dove l'aeroporto è piccolo e all'aperto e si può soggiornare in barca. Si tratta di una destinazione che per tutto il 2020 è stata garantita come sicura, tant'è che i visitatori dalla Russia o dall'Europa orientale non sono mai mancati. Ora i tour operator inseriscono clausole che garantiscono la possibilità di disdetta o cambio rotta fino a 15 giorni prima della partenza senza penali, o cancellazione con il solo pagamento della prenotazione. Siamo nelle mani del ministro della Salute, ma soprattutto di quello del Turismo per l'apertura di corridoi Covid free: non ci vorrebbe nulla a fare i tamponi in partenza e al rientro sia in Europa che fuori».

LA CIRCOLARE A questo proposito è in vigore fino al 6 aprile, in coincidenza con la Pasqua, l'ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza e dedicata a quanti rientrano in Italia dopo un soggiorno all'estero negli ultimi 14 giorni. Francesca Russo, direttore regionale della Prevenzione, ha inviato una circolare alle aziende sanitarie del Veneto in cui ricorda le principali prescrizioni. Nelle 48 ore precedenti il ritorno, bisogna sottoporsi al tampone e comunicare il proprio rientro all'Ulss di riferimento. In alternativa il test va eseguito all'arrivo. Da questo momento comincia una quarantena di 5 giorni, che termina con un altro tampone. Gli elenchi dei punti Covid e dei Paesi interessati sono pubblicati sui siti delle Ulss. 

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Il Gazzettino