Urla agghiaccianti dalla casa accanto: i vicini la salvano dalla furia del compagno

Il dramma di una donna picchiata dal compagno
MONTEBELLUNA - É finita in Pronto soccorso il 1. gennaio con una frattura maxillo facciale. Un trauma che non le è stato provocato da una caduta fortuita ma dalle...

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MONTEBELLUNA - É finita in Pronto soccorso il 1. gennaio con una frattura maxillo facciale. Un trauma che non le è stato provocato da una caduta fortuita ma dalle percosse ricevute dal compagno, un cittadino straniero di quarant’anni. Una situazione da brividi, che ha avuto come teatro la casa della porta accanto, in pieno centro a Montebelluna. Sembra che i vicini di casa della donna, F.M., di fronte alle urla che provenivano dall’abitazione abbiano segnalato la situazione alle forze dell’ordine, facendole intervenire. E le stesse, sul posto, avrebbero trovato la donna “moribonda”. La vittima di tanta violenza è stata quindi trasportata nel vicino ospedale dove è stata seguita sulla base del percorso rosa, quello destinato in modo specifico alle donne vittime di violenza. Ora, dopo alcuni giorni di prognosi, la donna si trova in un ambiente protetto, essendo stata indirizzata al centro anti violenza, mentre l’uomo, L.F., come misura cautelare, sarebbe stato arrestato la scorsa notte.


VIOLENZA DOMESTICA
Casi, quelli delle violenze in famiglia, che in provincia di Treviso appaiono più che mai diffusi: secondo i dati Usl, infatti, nel 2019 sarebbero state oltre le 580 le donne che sono state accolte in Pronto soccorso, come in questo caso, con una precisa indicazione di violenza in famiglia, e poi seguite con il percorso rosa. Un numero che potrebbe essere ben più alto, se è vero che molte di loro, per pudore o paura, non rendono nota l’origine della violenza, facendo riferimento, ad esempio, a cadute fortuite o accidentali. La stessa Usl, del resto, ha conosciuto direttamente il dramma della violenza domestica: una dipendente del Distretto di Pieve di Soligo fu vittima, nel 2013, di una brutale aggressione da parte del marito violento. E anche a Montebelluna il problema è particolarmente sentito. Dopo l’uccisione, da parte dell’ex fidanzato, della giovane Denise Morello, in città è stato avviato un centro per uomini maltrattanti. Perché, come l’assessore alle pari opportunità Antonio Romeo ha ripetutamente evidenziato anche pubblicamente, il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la ricorrenza della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma attorno al tema c’è purtroppo tanta retorica. Il problema è l’uomo che usa violenza. Non la donna, che la subisce. Di qui un centro per uomini maltrattanti, al quale coloro che prendono coscienza della propria aggressività possono rivolgersi.

FURIA CIECA

La notizia della violenza consumata in città il primo gennaio è approdata intanto, in qualche forma, anche sul web, dove c’è stato chi si è concentrato sulla nazionalità straniera del compagno violento. In realtà, però, secondo quanto emerge da chi lavora in questi centri, la violenza maschile non sarebbe una questione di nazionalità, ma sarebbe trasversale alle culture. Ma resta il fatto che accadono troppo di frequente e lo dimostra anche l’inquietante episodio di Capodanno, culminato in un intervento che forse ha salvato la vita a una donna indifesa e in balìa del marito violento. Il caso avrà evidentemente anche delle pesanti conseguenze a livello penale per l’aggressore che ha procurato alla donna lesioni personali molto serie. Fra l’altro, solo poche settimane fa un altro caso di violenza si sarebbe verificato nella zona di Biadene e la vittima, pure in questa situazione, sarebbe stata trasferita in una struttura protetta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino