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Agli spettatori seduti sui gradoni della tribuna, probabilmente era arrivata agli occhi solamente la maxi-rissa. Un tutti contro tutti iniziato in campo, con tanto di espulsi e ammoniti, ma proseguito anche negli spogliatoi con spintoni, qualche mano alzata e perfino un manico di scopa usato per colpire i “rivali”.
Ma quella rissa, per cosa era scoppiata? È leggendo una frase precisa del comunicato numero 67 della sezione friulana della Lega nazionale dilettanti che viene a galla un nuovo - inquietante - caso di razzismo nel mondo del calcio. Pochi giorni prima rispetto al boato provocato dalle urla contro il portiere del Milan Maignan a Udine. Esattamente il 12 gennaio. Con un’aggravante: è successo - di nuovo - in una partita tra ragazzini. Nel calcio giovanile. E ora interverrà la Procura federale.
I FATTI
La partita è quella tra l’Union Martignacco, che in quella fattispecie gioca in casa, e l’Azzanese. Sono formazioni giovanili e non forniremo ulteriori dettagli sulla categoria esatta per non rendere identificabili i minorenni protagonisti di questa brutta pagina di sport.
LA REAZIONE
A quel punto, in campo è successo di tutto. Sempre nel comunicato del giudice sportivo, riportato poi dalla Lega nazionale dilettanti del Friuli Venezia Giulia, si parla di un «confronto di massa tra calciatori e dirigenti di entrambe le squadre, originato proprio dai comportamenti discriminatori». Si fa riferimento anche all’ingresso in campo di soggetti non identificati.
Lo stesso giudice sportivo, poi, nell’impossibilità di assumere tutti i provvedimenti necessari ha scelto di approfondire ancora la dinamica, nonché di provvedere ad identificare tutti i soggetti non riconosciuti ufficialmente dal direttore di gara. Per questo si è deciso di inviare l’intero fascicolo alla Procura Federale, «la quale potrà svolgere le indagini al preciso fine di identificare i soggetti coinvolti». Intanto, sulla base del referto dell’arbitro, sono stati squalificati per quattro e due gare due giocatori dell’Azzanese, i quali avrebbero partecipato alla rissa per difendere i due compagni di colore.
LA TESTIMONIANZA
A parlare dell’accaduto è anche il presidente dell’Azzanese, Francesco Miot: «Durante la partita - ha riferito - due nostri giocatori a cui siamo molto legati e che conosciamo da tempo sono stati insultati con frasi razziste dagli avversari. A quel punto è scoppiato il parapiglia. Fortunatamente nel suo referto il direttore di gara ha riportato tutto quello che è successo, frasi razziste incluse. Ora speriamo che la Procura Federale faccia il suo lavoro al meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino