UDINE - L'università di Udine punta a diventare sempre più internazionale, ma sconta la carenza di collegamenti con l'esterno. Ad oggi sono quasi un migliaio...
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INCREMENTO
L'università di Udine guarda all'estero anche per il futuro. Strizzando l'occhio oltre confine, mira a incrementare il numero di iscritti stranieri guardando al Sudest asiatico e al Sudamerica. Attualmente abbiamo corsi di studio magistrali tutti in lingua inglese e abbiamo rafforzato i corsi di italiano, soprattutto per le lauree triennali, così come richiesto dal Ministero. L'università prosegue anche nel potenziamento delle attività di accoglienza e assistenza, con verifiche delle competenze linguistiche e standardizzazione delle verifiche dei requisiti di accesso. Ma quali sono i requisiti per essere un'università internazionale?. Innanzitutto spiega Alberti serve avere una reputazione nel campo della ricerca, partecipazione a network internazionali. Inoltre, gli studenti sono interessati a corsi in lingua inglese che presentino forti legami con l'industria e il mondo del lavoro e Udine su quest'aspetto ha un buon tasso di successo. Infine è necessaria un'università in cui ci si possa integrare.
Ci si muove, insomma, nella direzione in cui viaggiano i grandi atenei internazionali, in Italia e all'estero. Sulla carta Udine offre tutto questo, ma non mancano alcuni nei, scontiamo scarsità di collegamenti con l'esterno e anche l'offerta in inglese potrebbe essere incrementata aggiunge il delegato del rettore. Parallelamente non si perde di vista l'obiettivo di rapportare la mobilità in uscita per favorire agli studenti esperienze all'estero e aprirgli possibilità lavorative future. Naturalmente con l'auspicio che rientrino in Italia. Negli ultimi 5 anni abbiamo puntato su queste esperienze e c'è stato un aumento notevole. Oggi il 3,2% sui circa 17mila studenti di Udine fa un'esperienza all'estero e sono numeri in linea con quelli dei grandi atenei italiani. Dall'Erasmus ai tirocini alle tesi all'estero, tutte occasioni con paesi partner come Canada, Usa, Russia e Giappone. C'è una fitta rete di accordi tra atenei precisa Alberti e, per i tirocini, anche con azienda straniere. Il tutto grazie a finanziamenti in crescita, tanto ministeriali quanto proveniente dall'Ue, anche per andare incontro agli studenti con un Isee medio basso. A questo si aggiungono le risorse proprie messe in campo dall'ateneo udinese per un totale di 1,5 milioni di euro di fondi. Ora è in fase di presentazione una serie di progetti per aumentare la mobilità extra Ue e rendere l'università di Udine sempre più internazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino