Ecco il nuovo studentato, potrà ospitare fino a 100 universitari fuori sede

Il nuovo studentato
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ROVIGO - A due passi dal Cubo del Consorzio università di Rovigo, è aperto da ieri il nuovo studentato in viale Porta Adige. Mostrato con un’anteprima online lo scorso maggio, la cerimonia di taglio del nastro per la struttura da 30 alloggi ha riunito in aula magna “Giorgio Marassi”, e poi nella visita alla struttura, i referenti dei soggetti che hanno promosso il progetto. La proprietà dell’immobile è del Fondo Veneto Casa, che dal 2009 investe in progetti di edilizia sociale, come appartamenti a canone e prezzo calmierati, e che per la prima volta con lo studentato a Rovigo ha investito in “student housing”, il segmento degli investimenti immobiliari focalizzato sugli studenti fuori sede, stimati in Italia intorno a 1,7 milioni. Tra loro, appena il 10% alloggia in studentati.


«Lo student housing - ha spiegato Paolo Boleso per InvestiRe Sgr - risponde a una domanda di mercato reale e la nuova struttura a Rovigo si contraddistingue per la grande razionalità progettuale che fornisce un servizio residenziale senza orpelli».
Fondo Veneto Casa è gestito appunto da InvestiRe, società di gestione del risparmio di Banca Finnat, ed è partecipato da Regione, Fondo investimenti per l’abitare di Cassa depositi e prestiti Immobiliare Sgr, e poi da Banca Intesa Sanpaolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Fondazione di Venezia.

LE STRATEGIE

«Il nuovo studentato si inserisce nel percorso di sviluppo dell’università a Rovigo: l’ingresso dal 2002 della Fondazione Cariparo nel Cur - ha detto in aula magna il presidente della Fondazione, Gilberto Muraro - ha dato maggior respiro e forza. Ora l’università a Rovigo conta circa 1.900 studenti. E questo è un ulteriore avanzamento in un sentiero ambizioso, che va avanti oltre l’operazione universitaria: nel vicino Censer c’è oggi l’impegno maggiore della Fondazione Cariparo e insieme ai soci pubblici, è condiviso l’obiettivo di farne un centro di innovazione. Tra un po’ di tempo penso ci ritroveremo qui a constatare che anche gli sforzi fatti per ridare centralità al Censer sono stati premiati», ha previsto Muraro, annunciando che lo studentato si arricchirà di spazi verdi e sportivi, e che «l’Accademia dei Concordi, in questo contesto di crescita culturale della città, diventerà anche una open library».

LA STRUTTURA

L’investimento complessivo per la struttura di alloggio, in cui potranno abitare fino a 100 studenti fuori sede dei corsi erogati a Rovigo dagli atenei di Padova e Ferrara, ammonta a 3,6 milioni di euro conteggiando i costi a partire dall’acquisto del terreno fino alle spese per gli arredi. Perché i 30 alloggi, alcuni composti con tre camere singole, altri con due camere doppie, fino al più grande con sei camere singole, sono stati pensati per accogliere gli ospiti nel modo più confortevole con letti, armadi, scrivanie, attrezzature e cucina con elettrodomestici. Le soluzioni costruttive adottate sono attente all’efficienza energetica e alla sostenibilità, e l’edificio è anche dotato di un “tetto verde” di tipo estensivo. Il progetto ha dovuto superare anche gli ostacoli della pandemia, per la quale, in vista del prossimo arrivo di studenti stranieri (senza residenza anagrafica in Italia), due dei nuovi alloggi sono stati destinati alle procedure di quarantena.

Livio Cassoli del team Investimenti del Fondo investimenti per l’abitare (Fia), ricordando i 29 fondi sviluppati nel tempo con investitori istituzionali locali, ha spiegato che «nel periodo di massima emergenza Covid, avevamo una cinquantina di progetti bloccati per circa un miliardo. Appena possibile si è ripartiti e abbiamo avuto un ulteriore ruolo anticiclico: fortunatamente quest’anno è un periodo di inaugurazioni e l’impegno del Fia nello sviluppare studentati a canoni calmierati su tutto il territorio nazionale, diventa effettivamente un ascensore sociale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino