L'Università medica di Roma Unicamillus punta a una sede al San Camillo del Lido

ALBERONI - L'istituto San Camillo potrebbe diventare una sede dell'Università di Medicina
LIDO DI VENEZIA  - L’Università medica internazionale di Roma, l’UniCamillus, punta a sbarcare in laguna come risposta efficace ad un fabbisogno...

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LIDO DI VENEZIA  - L’Università medica internazionale di Roma, l’UniCamillus, punta a sbarcare in laguna come risposta efficace ad un fabbisogno di medici, a livello regionale, dove nel 2022 la popolazione era di 4.854.633 unità, che le facoltà del territorio già esistenti non riescono a soddisfare da sole. Semaforo verde da parte di Regione, Anvur e Cun per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, in attesa dell’ultimo passaggio che spetta al ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. UniCamillus, un ateneo privato che fa parte del sistema universitario nazionale e che accoglie studenti da tutto il mondo, preparandoli a diventare medici o professionisti della salute attenti anche alle patologie dei Paesi meno fortunati, oltre che alla dignità del paziente. San Camillo De Lellis la figura d’ispirazione, che alla fine del sedicesimo secolo adottò il primo protocollo moderno di assistenza ospedaliera, rivoluzionando la qualità delle cure sanitarie.


I TIROCINI
E non è un caso che l’obiettivo sia quello di incentrare attività pratiche e corso di laurea più in generale proprio all’Ircss San Camillo del Lido, dove verranno svolti i tirocini formativi, comprendendo pure Mestre con Villa Salus, senza gravare sul Servizio Sanitario regionale. Un progetto, quello legato ad un ateneo che si autofinanzia con fondi privati, in grado di dare il proprio contributo ad una carenza sempre più urgente, con 60 nuovi laureati che potrebbero anche incrementarsi. Il tutto in un’area veneziana in cui dovrebbe svilupparsi il progetto dell’imprenditore tedesco Frank Gotthardt, per rifunzionalizzare l’area dell’ex Ospedale al Mare del Lido, per farla diventare un hub tecnologico capace di favorire la cooperazione tra ricercatori, università, start-up e aziende. I numeri forniti dall’Area Sanità e Sociale della Regione parlano chiaro, mostrando il divario numerico fra quanto richiesto da quest’ultima, i posti autorizzati dal Mur e gli iscritti al test nazionale per l’ingresso in Medicina e Chirurgia.


CARENZA DI MEDICI 


Prendendo in esame l’anno accademico 2022-23, il fabbisogno si attesta a 900 medici, a fronte di 731 posti autorizzati (di cui 506 a Padova e 225 a Verona); 4.250 sono invece gli iscritti complessivi al test d’ammissione (di cui 3.119 a Padova), a conferma di come i giovani siano interessati ad intraprendere questo percorso formativo. Aspirazioni tuttavia deluse dall’assenza di un numero adeguato di posti disponibili, evideziata dal raffronto con altre regioni: in Toscana, nel 2022, erano 939 a fronte di una popolazione meno numerosa rispetto al Veneto, mentre 1.614 in Emilia Romagna. Va sottolineato inoltre come nel Veneziano – dati indicati da Cittadinanzattiva e relativi al 2022 – i pediatri siano 1.225, i medici di base 1.381, i ginecologi ospedalieri 7.647, i cardiologi 8.381 e i farmacisti poco più di 26.500. Un quadro in cui le motivazioni di questa carenza sono molteplici: dal blocco del turnover, alla “gobba demografica”. Dalla maggiore attrattività del privato, alla riforma del sistema pensionistico. Ecco allora che proprio l’ambito della formazione universitaria, connessa all’incremento dei posti disponibili per il conseguimento della laurea, non può che rappresentare un aspetto prezioso, su cui investire. Proprio come intende fare UniCamillus, offrendo un corso di laurea di 6 anni che porterebbe indubbi vantaggi, grazie alla presenza di studenti e docenti, nei mesi non estivi sia al Lido che a Mestre anche in termini di sviluppo economico. 
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Il Gazzettino