Studenti extracomunitari, i posti vacanti vanno assegnati agli italiani

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PADOVA - Il Consiglio di Stato ha dato ragione a circa un migliaio di studenti universitari in tutta Italia che hanno chiesto ai rispettivi atenei, di assegnare loro i posti degli...

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PADOVA - Il Consiglio di Stato ha dato ragione a circa un migliaio di studenti universitari in tutta Italia che hanno chiesto ai rispettivi atenei, di assegnare loro i posti degli studenti extracomunitari lasciati vacanti. In primo grado il Tar aveva dato ragione al Miur e alle università, bocciando il ricorso dei ragazzi.

 
Invece in secondo grado gli studenti hanno vinto, anche perchè il Consiglio di Stato ha sottolineato nella sentenza dello scorso 18 ottobre che “... c’è stata l’illegittima formulazione da parte del Miur di un’offerta formativa inferiore rispetto alle capacità didattiche manifestate dagli Atenei...”. Tradotto, per l’anno accademico 2017-2018 ci sono stati meno posti banditi, rispetto al fabbisogno di medici. A Padova gli studenti che hanno presentato ricorso sono stati quattro, difesi dall’avvocato Elena Fabbris. Nel Nordest le altre università coinvolte sono quelle di Verona e di Udine.
LA PRONUNCIA 
La pronuncia cautelare del Consiglio di Stato ha coinvolto un migliaio di giovani in tutta Italia, che si sono opposti al responso del test di ammissione di Medicina. I giudici hanno accolto in pieno la tesi degli universitari, che hanno contestato la corretta determinazione dei posti messi a bando. In particolare hanno chiesto di ottenere i posti assegnati agli universitari extracomunitari lasciati vacanti. Nella sentenza del Consiglio di Stato si legge: “...Una realistica e accurata proiezione previsionale circa il fabbisogno di medici nelle varie specialità per gli anni a seguire, anche al fine di scongiurare le prevedibili (e previste) prossime carenze del numero dei medici, pari a quelle in atto nel numero di infermieri del Ssn...” e ancora “...L’ovvia conseguenza, per avere disatteso tali criteri e indicazioni, non potrebbe dunque essere diversa da quella ipotizzata nell’originaria domanda proposta dai ricorrenti, secondo cui il numero degli studenti da ammettere per l’anno accademico in riferimento è sensibilmente (e indiscutibilmente) maggiore di quello calcolato negli atti impugnati...”. In sostanza, ai posti inizialmente banditi dal Miur (9.100) dovranno aggiungersi, quindi, sia quelli derivanti dal ricalcolo del numero di studenti in corso in regola con gli esami da sostenere per ciascun anno accademico, sia quelli banditi per gli studenti extracomunitari, ma non utilizzati.
LA DECISIONE

I giudici hanno così invitato le università a “...Provvedere a una verifica della esistenza di posti riservati a studenti extracomunitari vacanti e inoptati, tenendo anche conto delle concrete posizioni di graduatoria di eventuali ricorrenti vittoriosi..”. E infine il Consiglio di Stato ha sentenziato che “...Ammette i ricorrenti al procedimento rivolto all’individuazione e alla conseguente assegnazione dei posti riservati agli studenti extracomunitari non residenti rimasti vacanti presso le facoltà di medicina e chirurgia e degli altri posti dei quali sarà ritenuta la disponibilità a seguito della ricognizione...”.
Marco Aldighieri Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino