La ripartenza dell'Università: si torna in presenza, ma con la "carta verde"

La ripartenza dell'Università: si torna in presenza, ma con la "carta verde"
PADOVA - L’ateneo si prepara a ripartire con un nuovo anno di didattica all’insegna della sicurezza, ma senza più numero chiuso. Il Green pass sarà...

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PADOVA - L’ateneo si prepara a ripartire con un nuovo anno di didattica all’insegna della sicurezza, ma senza più numero chiuso. Il Green pass sarà obbligatorio per seguire le lezioni e accedere a tutte le strutture universitarie ma, una volta all’interno, non sarà necessario mantenere i posti alternati o limitare la capienza di aule e biblioteche.


Un ritorno alla normalità fortemente voluto dal rettore uscente Rosario Rizzuto in accordo con la sua erede Daniela Mapelli, comunicato ieri con una lettera indirizzata a tutti gli studenti. Anche nelle mense Esu, sia per gli studenti che per i dipendenti di UniPd in convenzione, la carta verde sarà indispensabile per pranzi e cene all’interno, mentre per chi non la possiede resta la possibilità dell’asporto.
Sempre ieri si è riunito il Comitato Regionale di Coordinamento delle Università del Veneto, con i rettori dei quattro atenei e i rappresentanti degli studenti per coordinare il rientro. Soddisfatta l’Udu, che ha visto accolte le sue richieste.
 

L’APPELLO
«In questi due anni abbiamo sacrificato l’essenza della vita universitaria –ha scritto il rettore agli studenti–: il contatto quotidiano, la continuità dei rapporti, la vita accademica al di fuori dell’aula. Ci siamo quindi dati come obiettivo per l’anno prossimo la ripresa piena dell’attività didattica in presenza, con la possibilità per gli studenti di seguire tutte le lezioni. Per questo, secondo legge e nel rispetto delle condizioni di sicurezza, avranno accesso alle lezioni in aula senza turnazioni tutti gli studenti con il Green pass, ma allo stesso tempo sarà garantita a coloro che non hanno il certificato (o che sono impossibilitati a raggiungere la sede universitaria), la piena fruizione da remoto della lezione».


Nessuno dunque verrà lasciato da parte e anche chi non sarà in aula potrà seguire tutte le attività da remoto. Il Green pass poi sarà obbligatorio dal 1 settembre per accedere alle sedi degli esami in presenza, alle aule, alle biblioteche, ai laboratori alle aule studio e a uffici e dipartimenti. Restano anche in vigore le norme anti Covid, dall’obbligo della mascherina in tutti gli ambienti chiusi all’areazione degli spazi, fino alla costante disponibilità di igienizzanti e all’uso di percorsi specifici di ingresso e uscita.
«Col virus dobbiamo convivere, ma l’ottimo andamento della campagna vaccinale ne ha ridotto gli effetti gravi e per questo il vaccino deve restare una priorità –continua il rettore–. La ripartenza del Paese non può prescindere dalla competenza e dall’entusiasmo della vostra generazione, per questo abbiamo il dovere di ripristinare la pienezza della formazione e della vita universitaria. Vogliamo rivedervi tutti di nuovo in città. È un anno importante, l’ottocentenario dell’ateneo. Non ci sarà modo migliore di celebrarlo che riavere con noi tutti i nostri studenti».
 

L’INCONTRO
«Siamo soddisfatti perché gli studenti internazionali potranno vaccinarsi a Padova e potrà vivere gli spazi universitari anche a chi non può vaccinarsi per ragioni mediche, attraverso la possibilità di effettuare dei tamponi gratuitamente –ha spiegato Virginia Libero, presidente Udu Padova al termine dell’incontro del Coreco di ieri–. È in corso anche un lavoro di inclusione coloro che sono in fase di transizione, per evitare situazioni spiacevoli con il Green pass».


«Il dialogo con l’ateneo di Padova è stato buono, invece non si è ottenuta una linea omogenea tra le quattro università venete –ha aggiunto Nicolò Silvoni, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Esu–. Rimane invece senza risposte dalla Regione la richiesta di un investimento sui trasporti».
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Il Gazzettino