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PADOVA - Il professor Raffaello Cossu, docente emerito del Bo dopo essere stato per 14 anni presidente del corso di laurea in Ingegneria per l'ambiente e il territorio, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire l'Università di Padova con 621.584 euro. Ma ha fatto sapere che ricorrerà in Appello per dimostrare la sua innocenza e di non avere accettato il patteggiamento, perchè sicuro di non avere commesso alcun illecito.
La difesa
Il docente, in merito alla sentenza, ha voluto così difendersi dichiarando che «Ho rifiutato il patteggiamento propostomi (180 mila euro) e mi sono sottoposto a regolare processo erariale in quanto ritengo di aver agito correttamente e nel rispetto delle leggi e soprattutto di non essere mai venuto meno ai miei impegni istituzionali verso l'Ateneo e verso i miei studenti. Le attività da me svolte sono state tutte dichiarate al fisco e le somme esposte sono al lordo delle tasse, regolarmente pagate come attestato della stessa Guardia di Finanza.
L'analisi
Il professore ha poi precisato come «Le attività di consulenza per i docenti universitari a tempo pieno sono consentite dalla Legge Gelmini e autorizzate dai Regolamenti universitari. Il contenzioso tra me e la Procura Erariale riguarda l'interpretazione di tali norme, lo svolgimento dei fatti, la natura delle consulenze, la continuità di impegno e la richiesta delle autorizzazioni». Il docente di ingegneria, in conclusione, ha voluto chiarire ulteriormente la sua posizione: «In particolare su tali punti esistono differenze interpretative tra la Giustizia erariale, gli Atenei e lo stesso Ministero per l'Università e la Ricerca. La complessità è tale che la stessa Università di Padova, nella sentenza, è stata ritenuta corresponsabile per avermi concesso l'autorizzazione a svolgere diverse delle attività contestate. Contenziosi di questo tipo sono sorti in tutta Italia per un gran numero di docenti e raramente sono arrivati a sentenza in quanto sono stati proposti ed accettati patteggiamenti».
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