Università, l'odissea di trovare casa a Venezia: studenti vivono in 9 metri quadri senza finestra

VENEZIA - Appartamenti spesso fatiscenti, poche stanze disponibili, situazioni di affollamento abitativo e prezzi medi per una singola troppo alti. È quanto emerge dal...

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VENEZIA - Appartamenti spesso fatiscenti, poche stanze disponibili, situazioni di affollamento abitativo e prezzi medi per una singola troppo alti. È quanto emerge dal questionario lanciato ad aprile 2023 da Naomi Pedri Stocco e Valentina Rizzi, dottorande allo Iuav, rivolto alla comunità universitaria veneziana per mapparne le condizioni abitative sia nella città antica che in terraferma. Questionario che le due giovani, lombarde d’origine e stabilitesi a Venezia, hanno indirizzato a studenti, assegnisti di ricerca e dottorandi degli atenei locali – soprattutto Ca’ Foscari e Iuav, oltre che Accademia di Belle Arti, Conservatorio Benedetto Marcello e Iusve – arrivando ad ottenere 1.248 risposte, di cui 1.071 ritenute valide e complete. A queste si aggiungono poi le 251 storie anonime raccolte nella sezione finale, facoltativa.

L’OSTACOLO CASA

A colpire è soprattutto il fatto che, nonostante tutto, il desiderio di rimanere a Venezia al termine dell’esperienza universitaria è forte: il 32% degli intervistati dichiara infatti di volervi costruire il proprio futuro e il 38% di considerare l’ipotesi. Ancora prima delle opportunità lavorative effettive, il problema dell’accesso ad una casa viene tuttavia identificato dal 69% dei rispondenti come il principale ostacolo della permanenza a Venezia. Non si tratta solo di tempi di ricerca piuttosto lunghi (per il 55% di chi ha trovato una sistemazione in città fra i 2 e i 6 mesi), o di disponibilità limitata. Basti pensare che il 12% afferma di aver cambiato più di una casa all’anno, specie a causa di contratti transitori (76%), dell’assenza di un regolare contratto d’affitto e dell’impatto delle affittanze turistiche. Ma i motivi vanno ricercati pure nelle condizioni abitative precarie e nei rapporti spesso poco amichevoli con i proprietari. In altre parole, sul mercato studentesco vengono immessi anche immobili con problematiche di manutenzione ordinaria e straordinaria spesso gravi. Se il 24% rivela di abitare in una stanza di dimensioni inferiori ai 9 mq, talvolta senza finestre, tra chi ha una stanza in affitto il 67% vive mediamente in condizioni di sovraffollamento.

NOVE MQ PER ABITARE

«Partendo dal presupposto che quelle ritenute ottimali prevedono un bagno per ogni due persone, – analizzano Pedri Stocco e Rizzi, che collaborano con Ocio – nel 71% dei casi abbiamo riscontrato appartamenti con quattro persone e un solo bagno presente, mentre nel 59% addirittura cinque costrette ad utilizzarne uno soltanto». Senza considerare che il 36% di chi prende in affitto un alloggio lo percepisce in una condizione problematica o addirittura fatiscente, a livello strutturale, specie nella città d’acqua (gli appartamenti considerati tali sono 2,5 volte più frequenti nella Venezia insulare che in terraferma). «I problemi maggiori sono legati ad umidità, muffa, intonaco cadente, infissi danneggiati e, più in generale, a problemi di malfunzionamento degli impianti di riscaldamento. Nel 71% dei casi è inoltre indicata l’assenza di zanzariere». Dati che rientrano nell’indagine dal titolo “9 mq. Perimetri dell’abitare” e che verranno illustrati domani, a Palazzo Badoer, in occasione del seminario promosso dal Cluster H-City assieme ad Ocio. «Ciò che più ci ha colpite – sottolineano le dottorande – sono lo stress psicofisico e il disagio che si prova ad abitare in determinate condizioni».

DAI 500 AI 900 EURO

Ma ci sono altri elementi non meno trascurabili, come il prezzo medio per una stanza singola, che si attesta attorno ai 400 euro a Venezia, mentre ai 338 in terraferma (tra coloro che abitano qui, il 58% desidererebbe tra l’altro potersi spostare in isola). Cifre a cui vanno sommate le spese per le utenze, tendenzialmente dai 50 ai 100 euro mensili a persona. Un costo complessivo della stanza che si avvicina dunque ai 500 euro, per il 56% dei rispondenti interamente coperti dalle famiglie. Da non trascurare neppure «l’inaccessibilità dei posti letto non Esu, nelle residenze universitarie. Nel campus di Santa Marta una singola a prezzo non convenzionato va dagli 800 ai 900 euro». A tutto questo si aggiunge un’ulteriore percentuale: fra chi non abita a Venezia, ma vi frequenta un’università, il 68% ha provato a cercare casa in città, anche per un anno, interrompendo poi la ricerca. Al di là dei costi elevati, ad incidere è la poca disponibilità delle stanze e, in questo, i servizi universitari poco aiutano (meno del 2% dice di aver trovato casa grazie ad essi). 

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Il Gazzettino