Virgilia diventa tribuno,seconda donna nella storia della goliardia: solleva la feluca e invita a tener vive le tradizioni

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PADOVA - Per la seconda volta nella storia della goliardia una donna diventa tribuno. Virgilia, al secolo Ilaria Scarabottolo, studentessa di Filologia moderna, è stata nominata "tribuno delle genti venete per l'ottocentunesimo anno ad Boves condito".

LA NOMINA
Virgilia incarna alla perfezione lo spirito della gioventù universitaria, da anni è nella goliardia e nel 2022 è stata Vicario del "Sacer ordo vespertilionis gens patavina". A precederla il tribuno Euridice, vero nome Elena Baldan, prima tribuno donna che non ha però completato il secondo mandato. Situazione dunque inedita visto che solitamente è il tribuno uscente a nominare il successore: questa volta sono stati i sette principi (ex tribuni) a dover intervenire per stabilire che dovesse succedere a Euridice. A nominare Virgilia ponendole sulle spalle il mantello rosso e la feluca è stato quindi Sergio Crivellari, principe decano (il più anziano tra i principi) ed ex tribuno dell'anno 757.
Virgilia, visibilmente emozionata, riceve il mantello dal decano, solleva al cielo la feluca e intona il "Gaudemus Igitur", inno della gioventù universitaria, subito seguita in coro dagli altri goliardi. «Finché sarò tribuno la mia intenzione è far conoscere a più studenti possibile la secolare tradizione della goliardia, per far parte della vita universitaria in modo più costante - racconta mentre sorseggia un polifonico -. Sono entrata in goliardia il primo anno di università e ora sono all'ultimo, per me è come un cerchio che si chiude. L'ambiente goliardico è stato a lungo appannaggio degli uomini, ma ora la maggior parte dei capi ordine di Padova sono donne. Possiamo dire che non conta più tanto il genere, ma lo spirito e i valori di cui ci si fa portatori».

LE CELEBRAZIONI
Vestiti con i tradizionali mantelli e feluche ed esibendo le medaglie dei 20 ordini, i goliardi come ogni 8 febbraio hanno festeggiato la nomina del nuovo tribuno e l'anniversario dei moti rivoluzionari del 1848. In cortile nuovo del Bo ci sono tutti: dagli attuali studenti fino a chi studente non è più. Generazioni di goliardi a confronto che, come ogni anno, danno filo da torcere a Mario e Stefania, gestori del bar del Bo, impegnati fin da prima mattina a servire polifonici e morandini (i due aperitivi tipici del bar da Mario). Più aumentano i brindisi e più sale il tono dei canti fino a culminare nel pomeriggio al Pedrocchi, dove il tribuno ha deposto una corona in onore dei caduti dell'8 febbraio 1848.
Quel giorno studenti e cittadini si ribellarono alla guarnigione austriaca dando il via al Risorgimento e proprio nella Sala bianca del Pedrocchi, dove nel muro è ancora conficcato un proiettile austriaco sparato quel giorno, i goliardi hanno intonato i Canti di gioia, dedicati a quanti sono caduti per la libertà di Padova e dell'Italia. A concludere i festeggiamenti ha pensato in tardo pomeriggio l'iniziativa, aperta alla cittadinanza, del Comitato 8 febbraio "Gotto febbraio", che partendo dal bar da Mario ha condotto i partecipanti in un tour dei bar e osterie storiche della città, bevendo la classica "ombra de vin in goto".


Celebrato il nuovo tribuno e l'anniversario dei moti rivoluzionari, tocca ora all'inaugurazione del nuovo anno accademico: lunedì infatti il Bo dà il via all'anno 801. In aula magna, alla presenza dei rettori delle più importanti università d'Italia e d'Europa, la rettrice Daniela Mapelli aprirà l'anno con la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, che nel pomeriggio sarà all'inaugurazione del museo dell'Orto botanico.

 

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Il Gazzettino