Il Bo bandisce un concorso per sei posti da bibliotecario. Volantini di protesta: «Una decimazione»

Il Bo bandisce un concorso per sei posti da bibliotecario. Volantini di protesta: «Una decimazione»
 PADOVA  - È polemica tra le biblioteche del Bo dopo che l’ateneo ha bandito un concorso per l’assunzione di sei nuovi bibliotecari. Il numero...

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 PADOVA  - È polemica tra le biblioteche del Bo dopo che l’ateneo ha bandito un concorso per l’assunzione di sei nuovi bibliotecari. Il numero è infatti ritenuto insufficiente per garantire la qualità del servizio e non sono tardate ad arrivare le proteste. «Le biblioteche vanno modernizzate non cannibalizzate», questo lo slogan che è stato affisso all’ingresso di alcune biblioteche universitarie nei giorni scorsi. Un foglio privo di firma che fa pensare ad un’iniziativa spontanea di qualche lavoratore o studente.


Dal 2009 il numero di bibliotecari del Bo è in caduta libera: erano 196 gli addetti del Sistema bibliotecario di Ateneo nel 2009, scesi oggi a 162 e tra qualche anno saranno 150 con i pensionamenti. «L’ateneo padovano sta riducendo il numero di addetti, non programma per loro una formazione adeguata, ricorre a personale a tempo determinato - spiegano gli autori del volantino -. Un controsenso per figure che devono costantemente aggiornarsi per mettere la propria professionalità al servizio del mondo accademico. L’ateneo ha persino ventilato l’ipotesi di aumentare il ricorso all’esternalizzazione dei servizi con cooperative che non sempre sono qualificate. Il personale bibliotecario è ormai decimato - si legge-, ha difficoltà a garantire tutti i servizi e si rischia, nel giro di pochi anni, di avere delle biblioteche ridotte a scatole vuote, con personale poco qualificato e sfruttato». I temi non sono nuovi, visto che lo scorso maggio Cgil, Cisl, Snals e Anief hanno organizzato un’assemblea con i lavoratori per parlare proprio del mancato turn over e del rischio esternalizzazione di parte del servizio. 


IL PATRIMONIO
Il Sistema bibliotecario del Bo costituisce da anni un’eccellenza nel panorama accademico italiano, con 28 biblioteche in città e cinque nelle sedi distaccate: la biblioteca centrale di Agripolis a Legnaro, la biblioteca del Consorzio Università di Rovigo, la biblioteca centrale di Ingegneria a Vicenza, la biblioteca “Luigi Chiereghin” a Treviso e la biblioteca “G.B. Cerletti” nel polo di Conegliano, per un totale di 33 biblioteche distribuite in tutto il Veneto. Inoltre, la rete universitaria del Bo è all’avanguardia essendo completamente digitalizzata: il sistema offre strumenti di ricerca in archivi digitali, libri e pubblicazioni scaricabili gratuitamente e software che aiutano a svolgere ricerche accademiche. 


GLI STUDENTI


Ma le biblioteche sono anche importanti punti di aggregazione per gli studenti: «Nella scorsa seduta del senato accademico abbiamo affermato la nostra contrarietà a questa tendenza di ridurre l’organico dei bibliotecari- spiega Domenico Amico, senatore accademico per Udu-. Appoggiamo in toto le rivendicazioni poste agli ingressi delle biblioteche perché da tempo chiediamo maggiori investimenti da parte dell’ateneo. Il nostro sistema ha bisogno di bibliotecari con contratti dignitosi perché bisogna uscire dall’ottica che la biblioteca è solo un luogo dove consultare i libri: per gli universitari sono spazi di aggregazione, incontro e scambio e senza l’organico necessario le biblioteche non possono rimanere aperte». Dall’ateneo si preferisce non ribattere in quanto i volantini non sono stati rivendicati da alcuna organizzazione sindacale, né recano alcuna firma. 
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Il Gazzettino