OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PADOVA - È stato appena ripartito dal Ministero per l’Università e la Ricerca, il Fondo nazionale per l’edilizia universitaria. Ma bisogna avere progetti cantierabili in tempi minimi. E il Bo si è fatto trovare pronto. Le risorse, 1,4 miliardi servono per cofinanziare la costruzione, la ristrutturazione o la messa in sicurezza di beni immobili delle università. Tra fondi nazionali e del Pnrr c’è poi un bando da 467 milioni destinati agli alloggi per studenti.
Il Bo ci conta eccome dato che prevede di investire in edilizia 305 milioni nel triennio 2022-2024. L’ultima volta, nel 2019, sono arrivati 36 milioni di euro, fra cui 11 milioni solo per il recupero dell’ex casa dello studente Fusinato in via Marzolo. Stavolta presenterà proposte per 150 milioni, cercando di portarne a casa 90.
In questi giorni sarà aperta la piattaforma digitale per presentare le proposte. «L’Ateneo è intenzionato a partecipare - racconta il prorettore all’Edilizia Carlo Pellegrino - soprattutto per quello che riguarda il progetto Piave Futura da 75 milioni». Il contributo al massimo può arrivare al 60 per cento, ma sarebbe una manna per il futuro polo delle Scienze sociali da 3mila studenti.
LE PROPOSTE
Se guardiamo al dettaglio dei fondi, 550 milioni sono destinati a cofinanziare progetti di livello esecutivo o progetti di livello definitivo per interventi da avviare entro il 30 giugno 2023. Pochi possono vantare uno stato di avanzamento così elevato. La Piave ad esempio fra poco avrà la redazione del progetto definitivo che sarà molto vicino come dettaglio a quello esecutivo. In questo capitolo potrebbero entrare addirittura i lavori in corso in via Campagnola per nuove aule studio, costo 6 milioni (già abbattute le casette). Mentre sono esclusi quelli della Scuola di Ingegneria in Fiera (20 milioni) che hanno già ottenuto 8 milioni da un precedente bando. Fra l’altro l’assegnazione dei lavori è ancora subjudice. La cordata che aveva fatto ricorso ha perso al Tar ma ha fatto appello al Consiglio di Stato.
Altri 280 milioni andranno a progetti di livello almeno definitivo per lavori di edilizia da avviare entro il 30 giugno 2024. E qui entrano in gioco altre progettazioni. Quella dell’ex Collegio Morgagni che verrà ristrutturato e trasformato in uffici di cui l’Ateneo ha un bisogno straordinario. Se aumentano a quasi 70mila gli studenti deve aumentare anche il personale. E già oggi il Bo paga affitti salati agli enti di cui occupa gli edifici. Spesa 9 milioni di euro.
Stessa sorte per l’ex collegio Ederle (8 milioni) che nei piani dovrebbe offrire una nuova sede alla Fondazione Unimart, all’Ufficio rapporti con le imprese e l’ufficio dottorato post lauream. Altri 9 milioni serviranno per il recupero di un edifico storico in via del Padovanino accanto al Teatro Ruzzante. Inoltre il complesso di via Beato Pellegrino (le facoltà umanistiche al posto dell’ex Piaggi) si arricchirà con 9 milioni di spesa della sistemazione degli edifici dell’ex Irpea che permetteranno di espandere la biblioteca e i servizi connessi al polo universitario.
Del pacchetto fa parte anche la ristrutturazione dell’edificio studi idraulici a Voltabarozzo.
ALLOGGI
Poi c’è la partita degli alloggi universitari. Nei 467 milioni previsti (300 da Pnrr) dell’apposito Bando, il Bo intende concorrere per i 4 milioni necessari alle nuove residenze a Legnaro e per i 5 milioni del collegio Meneghetti in via S. Eufemia. Da non sottovalutare i contributi che saranno richiesti per gli adeguamenti antincendio e antisismica. Nell’ultimo triennale sono previsti lavori per 6,3 milioni. Per manutenzione e sicurezza altri 7 milioni.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino