Il Bo cerca nuovi alloggi per studenti: dal ministero fondi per 700 posti letto

Grazie al Pnrr potrebbero arrivare a Padova dai 20 ai 30 milioni di euro a copertura. Scatta la manifestazione d’interesse aperta ai privati: c’è tempo fino al 17 settembre

Palazzo Bo, sede dell'Università di Padova
PADOVA - Il Bo si muove per far fronte all’emergenza abitativa che incombe sulla comunità studentesca. L’ateneo cercherà, infatti, di acquisire immobili...

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PADOVA - Il Bo si muove per far fronte all’emergenza abitativa che incombe sulla comunità studentesca. L’ateneo cercherà, infatti, di acquisire immobili da cui ricavare nuovi alloggi per studenti in tutti i Comuni ove siano situate sedi dell’ateneo. È stato pubblicato a tale fine un avviso che invita privati o enti pubblici a presentare proposte per immobili, verso cui l’Università è interessata all’acquisizione del diritto di proprietà o l’instaurazione di un rapporto di locazione ultranovennale. Questa manovra è resa possibile da un decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca, che con fondi del Pnrr stanzierà 300 milioni di euro su base nazionale per cofinanziare nuovi alloggi universitari fino al 75%. Il Ministero coprirà una spesa massima di 40.000 euro per posto letto, prevedendo di riuscire ad immettere circa 7.500 nuovi posti.

L'emergenza abitativa

Per quanto riguarda l’Università di Padova un’indagine di mercato richiesta dal Ministero a luglio aveva fatto emergere la necessità di circa 700 nuovi posti letto, si prevede perciò che l’ateneo patavino possa usufruire di una somma compresa tra i 20 e i 30 milioni per far fronte all’emergenza abitativa degli studenti. Si tratta di un’importante occasione per alleviare un problema che attanaglia da tempo la comunità studentesca patavina, esposta ad un mercato finanziario con costi elevatissimi e bassissima offerta. Padova è arrivata in questi mesi ad essere la terza città italiana per il caro affitti, dietro solo a Milano e Roma, mediamente infatti per una singola vengono richiesti 450 euro al mese. Nel periodo autunnale la corsa disperata di molti fuori sede ad un alloggio espone ad un mercato deregolamentato dove non sono rari i casi di speculazione, la domanda di alloggi è inoltre fortemente aumentata quest’anno dato che gli iscritti all’ateneo sono in aumento e che è stata sospesa la didattica duale. Ciò ha costretto molti fuori sede, che prima seguivano le lezioni da casa, a trasferirsi a Padova. Con questa manovra l’Università farà da garante e il Ministero coprirà il 75% delle spese, gli studenti potranno quindi fare richiesta tramite bando di concorso. Gli idonei saranno valutati su base di merito e reddito, ottenendo se ne avranno diritto un alloggio gratuito o a prezzo calmierato, dovendo coprire il restante 25%.

Le scadenze

«Come già fatto lo scorso anno, a fronte di una situazione locativa complicata, l’Università si impegna per aiutare studentesse e studenti ad avere garantito il loro alloggio, qualora vincitori di bando di concorso, oppure a trovarne uno a prezzi inferiori a quelli del mercato privato. Lavoriamo per il diritto allo studio di tutte e tutti basandoci, come sempre, su criteri di merito e reddito – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Abbiamo così aderito a questa opportunità prevista dal Pnrr, nella speranza di recuperare più posti disponibili, non solo a Padova, ma in tutte le città sedi della nostra Università». La ricerca di immobili è cominciata e sarà purtroppo frenetica visti i tempi brevi imposti dal decreto ministeriale: i privati dovranno presentare le domande di acquisizione dei propri immobili entro il 16 settembre per consegna a mano all’Ufficio Segreteria del Direttore Generale di Palazzo Storione, entro il 17 settembre per presentazione della domanda tramite Pec. Le date di scadenza sono così ravvicinate perché i posti letto dovranno essere completati e assegnati agli universitari entro il 20 dicembre. Per poter essere sottoposti all’interesse dell’Università gli immobili dovranno essere idonei alla funzione di residenza universitaria e dovranno rispettare alcuni requisiti: nel caso di proposta di acquisizione l’immobile dovrà prevedere un numero minimo di 50 posti letto, nel caso invece di proposta di locazione o altra forma di godimento ultranovennale i posti minimi dovranno essere 20.

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Il Gazzettino